Ebbene sì, ci risiamo. No, non parlo della nuova gaffe politica dell’attuale Governo ma del virus SARS-COV 2, il noto COVID.

Tutti abbiamo notato le prime notizie dell’aumento settimanale di incidenza dei casi che si aggira al 44%, ma questo dato va interpretato e contestualizzato. Veniamo da un periodo sostanzialmente calmo, con sporadici casi che raramente si evolvono in complicanze, ma si tratta comunque della coda di una pandemia non ancora risolta.

Aver abbandonato il tracciamento sistematico dei nuovi casi, impedendo così una corretta prevenzione e previsione statistica, e aver sottovalutato i pazienti positivi rendendoli innocui  (per discutibile decisione di abolire l’isolamento), ha creato i presupposti e terreno fertile per una nuova ondata di difficile interpretazione per gravità  e diffusività.

Tutti i coronavirs  tra cui l’influenza, generalmente  producono varianti più complicate  a cicli di cinque anni. Quindi i conti son presto fatti: 2019  anno di identificazione  sino al nuovo anno 2024.

Tengo a precisare che questo discorso non lo faccio come manifesto del terrore, ormai viviamo in una società nella quale qualsiasi evento è dato come eccezionale e disastroso,  abbiamo fatto molto in questi anni per diminuire il rischio infettivo (farmaci ed i cosiddetti vaccini) e delle eventuali complicanze, ma abbiamo fatto anche presto a dimenticare  quanto sia fondamentale mantenere una struttura adeguata, avanzata e attuale per pararsi da ogni evenienza.

Questo avrebbe significato investimenti su personale, strutture e infrastrutture che non c’è stato. Occorrono fondi, organizzazione pianificata e qualificata, e informazione libera e chiara, la evidenza di base come viene definita dagli anglosassoni, ma questo è inerente ad un altro capitolo tutto da scrivere.

Nel frattempo di vedere  come si comporteranno i personaggi preposti alla gestione del sicuro aumento dei casi, consiglio di recuperare e tenere da parte  i dispositivi di protezione individuale (DPI) che abbiamo frettolosamente nascosto in qualche angolo dei nostri cassetti e perché  no, riesumare anche la vecchia sciarpa della nonna (Attilio Fontana ipse dixit), non si mai.

 

Gastaldi