E’ sempre sorprendente quanto sia forte l’identità basca (Euskadi) e quanto nelle sue fantastiche feste popular, che coinvolgono persone e famiglie di tutte le età, siano radicate le istanze libertarie e le tematiche LGBT, come ben evidente nelle immagini, presenti in questo articolo, sulla grande festa di Bilbao (agosto 2024).
Le istanze autonomiste, che non hanno per fortuna gli sviluppi drammatici di un tempo, continuano ad esprimere la fortissima dimensione identitaria basca. Contesti che, oltre a Bilbao con il suo affascinante Museo Gugghenheim (che ora ospita la personale, di taglio fumettistico impegnato, dell’artista giapponese Yoshitomo Nara) vede protagonista realtà come San Sebastian e una marea di località cariche di storia e d’arte.
Da sottolineare le spiagge pubbliche e una rete stradale molto efficiente, con autostrade spesso gratuite. Il clima è davvero ottimale, anche nelle torride estati, perché si tratta di un’area quanto mai verde.
I baschi stanno vivendo un momento economico e sociale molto positivo, che ha messo fine a un periodo di crisi, legato soprattutto all’eccessiva presenza di industrie ad alta tecnologia (siderurgia, navale, chimica, gomma).
L’area, gravata da un elevato tasso di disoccupazione, ha operato una radicale ristrutturazione e una riconversione delle attività. puntando con forza sull’economia locale, terziario e turismo, con significativi restyling architettonici. I risultati sono stati decisamente importanti, che hanno fatto dei Paesi Baschi una delle regioni più avanzate della Spagna.
Vi è, inoltre, il supporto di un importante sistema bancario finanziario legato a Bilbao. (Banco de Bilbao e Vizcaya, mentre non lontana vi è la sede di quel colosso rappresentata dal Banco di Santander).
In questa terra si parla ancora l’euskara, la lingua più antica d’Europa, che non ha mai avuto contaminazioni, diffusa solo nelle roccaforti della tradizione basca, e motivo di grande orgoglio identitario.
Il mondo basco richiama alla dura lotta portata avanti dall’ETA.
Una lotta avviata contro il regime franchista, che mise fine allo statuto di autonomia dei baschi, approvato nel 1936. La reazione all’oppressione diede corso dal 1960 a una serie di attentati e atti cruenti, che continuarono anche dopo il 1975 (fine del regime franchista). Una pagina di terrore chiusa nel 2011. Un fatto che ha aperto le porte al positivo quadro attuale, in una società estremamente dinamica e sensibile ai diritti civili.