Fratelli d’Italia ha ritirato una mozione che aveva presentato al Consiglio Regionale di Milano, suscitando accese polemiche riguardanti le Carriere Alias nelle scuole superiori e università lombarde. Questa mozione, se fosse stata approvata, avrebbe reso illecite le Carriere Alias e avrebbe annullato o disapplicato i regolamenti interni relativi a queste pratiche.
La reazione è stata immediata da parte di ACET, l’Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere, che ha preso le parti delle persone trans colpite da questa iniziativa. Definendo tale proposta come “un attacco puramente ideologico che priva le persone trans del diritto allo studio” ACET ha deciso di unire le forze con alcune associazioni studentesche per organizzare un sit-in di protesta di fronte al Pirellone, in via Filzi 22, martedì 4 luglio alle 9.30.
Per comprendere appieno la questione, ACET ha fornito alcune importanti considerazioni in merito alle Carriere Alias. Queste ultime consentono alle persone trans di modificare il proprio nome anagrafico con quello scelto da loro stessi, rendendo questa scelta visibile anche nel registro elettronico e negli elenchi interni alla scuola o al luogo di lavoro, senza tuttavia avere valore ufficiale.
Secondo l’Associazione, la mozione presentata da Fratelli d’Italia sembra puntare a colpire le persone trans nelle scuole, ignorando il fatto che le Carriere Alias rappresentano un supporto importante per coloro che hanno già completato il percorso legale di cambio di sesso e di conseguenza dei relativi documenti, come stabilito dalla Legge 165 del 1982.
Un altro punto rilevante sollevato da ACET riguarda la scala dei numeri. In Lombardia, regione con una popolazione totale di 10 milioni di abitanti, solo poche centinaia di persone si avvalgono delle Carriere Alias. Quindi, questa iniziativa politica sembra essere un atto di accanimento e attacco ideologico ai danni delle giovani persone transgender, non binarie e di genere non conforme, le quali si vedrebbero privare di un diritto fondamentale: il diritto allo studio.
La mozione ignora il fatto che le Carriere Alias, di fatto, hanno dimostrato di essere uno strumento efficace nella prevenzione del bullismo e nel ridurre il tasso di abbandono scolastico, soprattutto tra le persone trans.
La posizione di ACET è chiara: essere trans non è una scelta, ma un’identità profondamente radicata nella persona. Non è qualcosa che si decide di essere all’improvviso, ma una realtà autentica e vissuta. Accusare la mozione di veicolare un messaggio pericoloso e disfunzionale, insinuando che l’essere trans sia una moda o una scelta arbitraria, è un ulteriore motivo di forte dissenso da parte dell’Associazione.
Il messaggio lanciato da ACET è quello di combattere per la tutela dei diritti e delle conquiste ottenute con fatica. Dopo aver lavorato instancabilmente e con determinazione, l’Associazione ha ottenuto il ritiro della mozione, ma chiede che questa venga ritirata definitivamente. Sono necessarie azioni concrete per garantire la tutela e il rispetto delle persone trans e per evitare di cancellare quanto già conquistato in termini di diritti. ACET si pone in prima linea in questa battaglia e non permetterà che venga negato ciò che è stato ottenuto con tanto impegno e sacrificio.
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