“Ricompattare le forze civiche e riformiste in un nuovo patto per lo sviluppo e la sostenibilità del Piemonte in vista dei vari importanti appuntamenti elettorali del 2024”.
E’ l’appello lanciato dal “grande tessitore” del centrosinistra torinese Pino De Michele che , con il suo laboratorio Alleanza dei democratici, si è fatto promotore di una grande iniziativa di confronto, tra le tante anime del centrosinistra, che oggi avrà luogo alle 17.30 presso la Sala delle Colonne del Comune di Torino.
“Dobbiamo aprire un cantiere e tenerlo aperto fino all’ultimo per aiutare il processo di unità delle forze civiche e riformiste, unica speranza per poter affrontare le prossime elezioni regionali contrastando la conferma del presidente Cirio”.
La partecipazione convinta di tanti esponenti del centrosinistra piemontese e della società civile è già un successo, in un’area politica in cui la conflittualità non è mai mancata, tanto più dopo la svolta che ha portato la destra con la fiamma tricolore alla guida del Governo Nazionali e di tante amministrazioni locali.
Per De Michele occorre partire da quella maggioranza che è riuscita, grazie al grande contributo unitario dei civici, a riportare il centrosinistra al governo di Torino con il sindaco Stefano Lo Russo.
Insomma la sinistra piemontese intende giocarsela e affila le proprie armi per rilanciarsi in una battaglia molto difficile, come sarà quella delle prossime elezioni regionali ed i rinnovi di diversi comuni.
Una competizione regionale in cui si parte indietro ma, come sanno i podisti, chi è dietro spesso la spunta nel rush finale superando lo sfiancato favorito. Pino de Michele lo sa, sorride: “anche nella battaglia elettorale per il Comune eravamo svantaggiati ma poi il centrosinistra unito, con le forze civiche e riformiste, è riuscito a cogliere un risultato alla vigilia insperato”.
L’unica alternativa è un confronto da cui emerga la condivisione di un patto di sostenibilità per lo sviluppo e la sostenibilità in un Piemonte, sempre pronto a riprendersi , in cui sono troppi i cittadini e le imprese in difficoltà.
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