Chi parla di riappacificazione, ovvero chi torturava per Pinochet, chi era amico dei colonnelli greci, chi segnalava i vicini di casa ai nazisti, chi vuole fare credere che oggi il fascismo (nelle sue tante versioni legate a nazionalismo e fondamentalismo) sia solo folklore e una legittima opinione, deve capire che l’antifascismo è un fondamento in Europa e nel mondo civile.
Creare ponti, evitare conflitti è sacrosanto ma non significa cancellare valori di giustizia e libertà per cui si sono immolate tante persone e tanti giovani uomini e donne liberali, socialisti, cristiani, radicali, atei, comunisti, anarchici.
Diciamolo: in troppi paesi non si può nemmeno esporre una bandiera della Pace.
Mio nonno Santo, ferroviere. cavaliere di Vittorio Veneto, sopravvissuto ai siluri degli austriaci, non era legato alla politica, ma non si iscrisse mai al partito fascista, perché non gli piacevano (senza tante parole) e mi fece cenno alle urla che provenivano dai centri di detenzione a Villa San Giovanni. Pur essendo vedovo con tre figlie rinunciò a comodi benefici. Si chiama dignità e atavico amore per la libertà. Valori, principi fondamentali, rispetto a chi, dicendo di voler difendere ipocritamente tradizioni e costumi, reprime per imporre la propria oligarchia.
Si leggano Norberto Bobbio e gli scritti del teologo protestante partigiano Dietrich Bonheuffer.
W il 25 aprile antifascista!