di Igor Boni (esponente dei Radicali)
L’ideologia è un veleno. Un veleno che in prossimità delle celebrazioni della Liberazione dall’occupazione nazifascista diviene ancor più nocivo.
Accade da molti anni, ma oggi, con la guerra in corso tra Israele e Hamas, si stanno raggiungendo picchi mai scalati prima.
Le legittime opinioni fortemente contrarie al governo di Benjamin Netanyahu (io sono fra questi) e alle sue passate e attuali scelte, non possono essere l’occasione di una deriva antisemita della quale si sente l’odore in ogni angolo del Paese.
L’Università di Torino, con i suoi boicottaggi anti-israeliani, ne è un segnale gravissimo, come le dichiarazioni contro la partecipazione ai cortei del 25 aprile di simboli che richiamino la bandiera israeliana.
Famigerati esponenti di frange del movimento studentesco dichiarano che non permetteranno (non permetteranno!) che sia esposto e associato alla Resistenza nessun simbolo sionista.
Il cortocircuito di ogni anno si ripete a livelli mai raggiunti.
Non può sfilare, per le minacce di violenze fisiche, la Brigata Ebraica, che ha combattuto insieme ai partigiani e agli Alleati per la nostra libertà.
Giova ricordare a chi non ha memoria e/o non conosce minimamente la storia, che negli anni ’30 parte importante del mondo arabo stava con i fascisti italiani e che il Gran Mufti di Gerusalemme era alleato con i nazisti di Hitler e sosteneva lo sterminio del popolo ebraico. Ma il 25 aprile è diventato ormai preda della ideologia più becera, altro che Liberazione!
Accade da molti anni, ma oggi, con la guerra in corso tra Israele e Hamas, si stanno raggiungendo picchi mai scalati prima.
Le legittime opinioni fortemente contrarie al governo di Benjamin Netanyahu (io sono fra questi) e alle sue passate e attuali scelte, non possono essere l’occasione di una deriva antisemita della quale si sente l’odore in ogni angolo del Paese.
L’Università di Torino, con i suoi boicottaggi anti-israeliani, ne è un segnale gravissimo, come le dichiarazioni contro la partecipazione ai cortei del 25 aprile di simboli che richiamino la bandiera israeliana.
Famigerati esponenti di frange del movimento studentesco dichiarano che non permetteranno (non permetteranno!) che sia esposto e associato alla Resistenza nessun simbolo sionista.
Il cortocircuito di ogni anno si ripete a livelli mai raggiunti.
Non può sfilare, per le minacce di violenze fisiche, la Brigata Ebraica, che ha combattuto insieme ai partigiani e agli Alleati per la nostra libertà.
Giova ricordare a chi non ha memoria e/o non conosce minimamente la storia, che negli anni ’30 parte importante del mondo arabo stava con i fascisti italiani e che il Gran Mufti di Gerusalemme era alleato con i nazisti di Hitler e sosteneva lo sterminio del popolo ebraico. Ma il 25 aprile è diventato ormai preda della ideologia più becera, altro che Liberazione!
“Ora e sempre la democrazia si difende” è lo slogan scelto dalla Brigata Ebraica di Milano per festeggiare il suo 25 aprile, con chi vorrà partecipare e unirsi a loro.
Una risposta politica e civile che non solo condivido, ma che sostengo.
Che manifestanti violenti, che si autoproclamano filo-palestinesi, palesemente antidemocratici, impediscano di partecipare alla sfilata del 25 aprile ai rappresentanti della Brigata Ebraica, onorata della Medaglia d’Oro al Valore Militare per la Resistenza, dice molto dei tempi che viviamo e che vivremo.
Dico a costoro che oggi la liberazione del popolo palestinese e un futuro di pace e rispettosa convivenza passa essenzialmente e prioritariamente dalla liberazione dai terroristi di Hamas.
Una risposta politica e civile che non solo condivido, ma che sostengo.
Che manifestanti violenti, che si autoproclamano filo-palestinesi, palesemente antidemocratici, impediscano di partecipare alla sfilata del 25 aprile ai rappresentanti della Brigata Ebraica, onorata della Medaglia d’Oro al Valore Militare per la Resistenza, dice molto dei tempi che viviamo e che vivremo.
Dico a costoro che oggi la liberazione del popolo palestinese e un futuro di pace e rispettosa convivenza passa essenzialmente e prioritariamente dalla liberazione dai terroristi di Hamas.
Inviato dal mio Galaxy