Il British Museum celebra per la prima volta il potere della donna, la sua forza che modella il mondo, il suo femminile sia divino che demoniaco attraverso i secoli, la profonda influenza degli esseri spirituali femminili sulla religione e la fede.
Esplora i mille volti della femminilità nella storia, da divinità e dee a sante e streghe, collegandole alle diverse aree dell’esperienza umana, dalla saggezza, passione e natura, alla guerra, alla misericordia e alla giustizia.
La mostra, progettata per far riflettere sulla diversità della rappresentazione delle donne nella credenza di ieri e di oggi, è un “tesoro di affascinanti manufatti, scelti e sistemati con cura”, che offre di “riconnetterci all’energia vulcanica dei culti delle dee in tutto il mondo”. Indaga i diversi modi in cui la femminilità è stata percepita, concepita, e rappresentata, come le credenze religiose abbiano plasmato gli atteggiamenti nei confronti delle donne, le identità femminili ma anche la mascolinità e i ruoli di genere nel corso della storia, un argomento che è ancora oggi di grande attualità. Gli oggetti in mostra hanno storie affascinanti e molti di loro fanno luce su paesi e culture di cui si conosce poco o nulla. Sono sculture, manufatti sacri e arte contemporanea provenienti da tutto il mondo, ma nessuna opera è associata al sud-est asiatico! Strana dimenticanza per una mostra che punta all’inclusività!
Si fa ammirare la greca Afrodite, emblema dell’ideale della bellezza femminile il cui potere risiede nella sua capacità di infiammare la passione in tutte le sue forme, dall’amore e dall’estasi sessuale alla rabbia e alla disperazione. C’è Pelé, la dea hawaiana dei vulcani, che erutta e cancella, ma apre la strada a una nuova vita nel processo, rivela così come la sua capacità distruttiva sia venerata insieme alla sua capacità di creare. Il bodhisattva buddista della compassione, che trascende il genere ed è visualizzato in forma maschile in Tibet e femminile in Cina e Giappone, scopre l’importanza della fluidità di genere in alcune tradizioni spirituali.Tlazolteolt, la dea huaxteca della purificazione, che ispira il desiderio sessuale e mangia la sporcizia per purificare la trasgressione. Ishtar, la dea del sesso e della guerra, rappresentata nuda e sicura con una leonessa su ciascun lato, va in battaglia intonando le parole: “Io sono una donna, sono un uomo esuberante”. Queste sono solo alcune delle tante opere che possono essere ammirate. Ai visitatori, guidati attraverso un percorso con “santuari”, ognuno con un dio o uno spirito femminile diverso, gli si chiede: cosa significa il potere spirituale femminile per gli individui e le società di allora e di oggi? Le risposte non sono semplici nonostante la ricchezza di opere, però una cosa è certa: le figure femminili potenti, hanno affascinato ed intrigano oggi come un tempo.