Articolo di Paolo Cuccu
Quale sarà il 2024 di “Tele Meloni”? Naturalmente intendo la Rai, nel modo in cui viene oggi chiamata dal mainstream giornalistico. Da sempre la televisione pubblica è stata lottizzata dai partiti, ovviamente quelli della coalizione che vince le elezioni. Mai come in questo caso si è assistito a un’autentica colonizzazione dei canali pubblici, con la rapida dipartita professionale di tantissimi dei volti di punta della TV di Stato, soprattutto di quelli non particolarmente nel cuore di questa nuova maggioranza di destra-centro,e l’arrivo di chi negli anni, artisti, giornalisti, conduttori,è sempre stato accostato a quella che è la leader del governoGiorgia Meloni. Non possiamo non citare l’esempio di Pino Insegno, che addirittura fu sul palco di quell’ultimo incontro preelettorale del partito di Fratelli d’Italia, dove era presente non solo la Meloni ma tutta la nomenclatura del destra-centro, che oggi ci ritroviamo al governo con tutti i ruoli possibili. Uno di questi è quello ricoperto dal presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, uno che si vanta di avere a casa il busto di Mussolini, tra le altre cose. Il nuovo anno ci porterà le solite fiction storiche, ma quella che sicuramente spicca nel palinsesto 2024 della TV di Stato è su Mussolini. Non sarà il Mussolini “Ultimo atto”, quello che già è stato portato al cinema in diverse stagioni della nostra storia post-bellica. Sarà un “nuovo” film,tra virgolettemettiamo nuovo e in cui si parlerà della famosa, per i fascisti famigerata, notte del tradimento, quella in cui il Gran Consiglio del fascismo decretava la fine politica di Mussolini. Come sarà questa fiction? Per ora sappiamo solamente chi sono gli attori e naturalmente a grandi linee quella che è la storia che verrà narrata. Insomma, sono fatti storici, si potrà romanzare ben poco, perché anche sedi quella fatidica notte non esiste un verbale, ci sono gli appunti che furono presi da uno dei gerarchi presenti, che poi era quello che si occupava di stendere delle specie di verbali degli incontri che venivano fatti da questo organo supremo del partito fascista. Parliamo di Federzoni, chiaramente. Le note scritte possono riportarele parole, non i toni con cui sono state pronunciate. Ecco, quella è la parte su cui si gioca sempre la parte romanzata di qualsiasi film, o serie televisiva, che voglia riprendere dei fatti storici. Ricordo un film dell’HBO sulla tragica riunione che si svolse a Wannsee, vicino a Berlino, su questo Lago dove c’èuna Villa che i nazisti confiscarono ad una famiglia di origini ebree, e dove nel gennaio del ‘42 venne freddamente stabilito e pianificato quello che fu il genocidio. Di quella di quell’incontro, abbiamo il report stenografico, perché i nazisti, molto più precisi dei fascisti, avevano sempre uno stenografo presente che si occupava di mettere su carta tutto quanto veniva detto. Il regista fece una trasposizione, letteralmente parola per parola, di quanto detto. Toccò poi gli attori dare i toni alle parole,cercando di immaginare come potevano essere state pronunciate. Sappiamo anche che il cinema da sempreserve anche al potere, a dare molto spesso tramite fatti storici delle nuove interpretazioni di quello che è il presente. Questa fiction, in questo momento storico del nostro paese, con la destra-centro molto, molto vicina a quella che era la destra del 1943, rischia di influenzare non poco quello che sarà il copione. È di questa fiction molti sicuramente vedranno dei parallelismi tra quel Mussolini,e quel “Gran Consiglio”, con questo governo e la sua leader. E i suoi ministri? Anche Mussolini, che sempre la destra cerca di fare passare come un genio della politica, apprezzato a livello internazionale, che amava il suo paese, dove tutto quello che ha fatto, compresi gli errori, li ha fatti sempre per questo eccesso di amore. Riprendendo lo slogan a mho di mantra: “Mussolini è vero che ha sbagliato, ma ha fatto anche tante cose buone”. E sembra, se mi permettete già la narrazione dell’ultimo anno che abbiamo trascorso per intero con questo governo. Innegabile che Mussolini per un certo periodo godette anche di un qualche credito internazionale, quando Chamberlain e Daladier lo vollero a Monaco, per quella famosa conferenza in cui presente Hitler si decise di regalare alla Germania nazista parte della Cecoslovacchia, la famosa parte che serviva come spazio vitale e che i nazisti fecero passare come l’ultima delle loro pretese territoriali. Fu il punto più alto del Mussolini statista. La storia dimostrerà che il Duce ben poco contava, o comunque godeva di ben poco rispetto da parte del leader nazista, che lo vedeva semplicemente come uno dei tanti strumenti da poter utilizzare per raggiungere i suoi scopi.Meglio se senza sparare un colpo. E infatti poi dopo quella, quell’apice diplomatico del 1938 si vide poi come andarono le cose.Anche questa somiglia tantoalla narrazione di oggi. E questa Meloni che il mainstream asservito al governo cerca di far passare come una delle protagoniste a livello internazionale, quando in realtà non contiamo molto. E anche questa capacità Di Mussolini di passare per quello intelligente, il visionario del partito, però purtroppo circondato da incapaci e traditori. Viene subito in mente che uno di quelli che votò l’ordine del giorno che decretò la caduta, fu suo genero Galeazzo Ciano, questi parenti che mettono in difficoltà il leader tanto intelligente, così avanti che non ha la fortuna di essere sostenuto dal resto del partito, dove non si trovano personalità altrettanto straordinarie.Questa serie in sei puntate non credo proprio andrà a toccare i temi più imbarazzanti, cioè che quella notte tra il 24 e il 25 luglio del ‘43 avevamo già gli alleati in casa, che stavano risalendo la penisola avviando quella che poi noi successivamente chiameremo la “Guerra di liberazione”,che nel 1938 furono emanate le vergognose “Leggi razziali”, mettendo migliaia di cittadini italiani in condizione di emarginazione e povertà, della quale al larghe mani approfittarono anche tanti gerarchi locali, andandosi ad appropriare dei beni che venivano confiscati. Perché non si parla di leggi contro l’immigrazione, noi parliamo di leggi che hanno improvvisamente posto fuori dalla società italiana degli italiani, quelli che tanto la destra vorrebbetanto amati da Mussolini.Infatti, li amava così tanto che li mandò nei lager nazisti a morire. Oggi le leggi razziali non le chiamiamo più così,ma leggi contro l’immigrazione, anche queste fatte per difendere l’Italia e gli italiani. Gli stessi italiani, però, che il governo di destra-centro punisce se sono poveri, perché piacciono gli italiani, purché siano ricchi, benestanti o quantomeno borghesi. Non gli piacciono gli italiani poveri, i fragili che hanno bisogno di aiuto. Quelli non gli piacciono assolutamente. E meno che meno gli piacciono gli immigrati, per la destra italiani poveri, immigrati sono la stessa cosa. Immeritevoli di qualsiasi umana pietà e sostegno. Parassiti che vanno emarginati, enon è solo quello il parallelismo che mi viene in mente. Mussolini venne tradito dal genero, dopo che lui lo aveva fatto addirittura ministro degli Esteri.Questa Meloni che ha tutti questi parenti, a cominciare dal cognato, che lei generosamente mette ministri di questo o ministri dell’altro. La tradiscono di continuo, con le loro imbarazzanti uscite. La destra-centro è la plastica dimostrazione che in Italia il merito non esiste. Come non esisteva nel 1943, dove il regime premiava non il merito ma la fedeltà, o la parentela.Ed oggi nel nostro paese, le cose non sono tanto diverse. Chissà poi se in questa fiction ci sarà anche qualche accenno alla disastrosa campagna di Russia. Vogliamo ricordare fu una guerra di aggressione non di liberazione. I fascisti portarono gli italiani nelle steppe non a liberare i russi, ma ad imporre con la guerrala nostra visione della società e del mondo. Mussolini mandò a morire centinaia di migliaia di nostri giovani. E non furono eroi per quello che andarono a fare, ma forse lo furono per come dignitosamente affrontarono un destino al quale altri li avevano costretti. I russi non li uccisero perché odiavano gli italiani. I russi difendevano il loro paese, la loro terra, le loro famiglie. Noi fummo gli aggressori. Noi fumi i criminali di guerra. Ma nelle fiction bisogna rinnovare la falsa idea degli Italiani brava gente,favoletta che ci raccontiamo dalla fine della guerra, e sempre piace perché noi non vogliamo ricordarci di essere stati fedelissimi ed entusiasti alleati dei nazisti. Noi vogliamo ricordarci come persone buone, di cuore. Persone che hanno fatto cose buone. Ed è così che, secondo me, verrà presentato Mussolini. Oggi all’italiano medio piace guardare il Grande Fratello, e tutti i programmi similari, non gli piace guardare quello che è veramente l’Italia, dove stiamo diventando un popolo di individualisti, egoisti,privi di qualsiasi empatia verso chi sta peggio di noi. Anzi lo incolpiamo pure se noi abbiamo qualche problema, senza renderci conto che chi sta peggio di noi è solo una persona subisce maggiormente gli errori di una politica malsana. Adesso non resta che aspettare la messa in onda queste sei puntate. Poi giudicheremo qual è stato il vero senso artistico di voler per l’ennesima volta rivisitare un episodio della nostra storia chenon ha più nulla da dire.Forse potrà porre qualche nuovo interrogativo su quello che siamo oggi.
Alla fine, la destra-centro che governa è la diretta conseguenza di quell’Assemblea. Di quella fatidica notte.