Articolo in collaborazione con iato.news

Un’innovazione senza precedenti: a Torino ha debuttato il primo bar robotico d’Italia. A partire dall’11 aprile scorso, in via Carlo Alberto, ha aperto le sue porte Shaker, un bar all’avanguardia che sfida le convenzioni tradizionali. Ciò che rende questo locale così straordinario è un dettaglio sorprendente: è interamente gestito da robot. Dotato di un sofisticato braccio meccanico e alimentato da un ingegnoso software, Toni è capace di preparare più di 60 drink all’ora!

Shaker rappresenta il primo flagship bar al mondo a introdurre il rivoluzionario concetto di “robot bartender”. Questi eleganti automi, sviluppati dallo studio di progettazione Carlo Ratti Associati in collaborazione con il Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Technology (MIT), sono i veri protagonisti dietro il bancone di Shaker.

Makr Shakr, leader nel settore dei bar robotici, sta guidando un’incredibile rivoluzione nel mondo del food and beverage. Da una semplice startup, si è trasformata in un’impresa globale con clienti in tutto il mondo: i bracci robotici di Makr Shakr servono cocktail a clienti internazionali in città come Las Vegas, Singapore, Praga, Miami, Londra, Amsterdam e Bali. Le crociere della Royal Caribbean Group hanno già introdotto con successo i robot bartender come parte integrante dell’esperienza di bordo.

Il debutto di Shaker a Torino non segna quindi una novità assoluta per Makr Shakr, che aveva già sperimentato l’esperienza dei bar robotici ai Murazzi qualche anno fa. Tuttavia, a differenza di quella breve proposta temporanea, Shaker è qui per rimanere a lungo termine.

Il procedimento per preparare un drink è affascinante e decisamente futuristico. I clienti possono utilizzare un’applicazione per smartphone per creare il proprio cocktail personalizzato. Basta selezionare, da una vasta lista, gli ingredienti preferiti, specificare le dosi desiderate e inviare l’ordine al robot. A questo punto, le due braccia meccaniche, con movimenti fluidi e precisi, si attivano per realizzare il cocktail richiesto. Guidando il processo di creazione, il cliente diventa così un “barman virtuale”.

Inoltre, il listino di Shaker offre molto più rispetto ai classici cocktail alcolici: oltre alla vasta selezione di drink, il bar serve anche una selezione di caffè grazie alla collaborazione con Martini & Rossi e Lavazza.

Il robot Toni non lavora mai da solo: è operativo 24 ore su 24, tutti i giorni, ma all’interno del locale è prevista la presenza fissa di almeno due baristi “umani”. L’attenzione ai dettagli e la cura, che solo le persone possono offrire, non viene dunque meno.

Il servizio si svolge in un ambiente caratterizzato da un arredamento minimalista e da luci soffuse che creano un’atmosfera avvolgente. Shaker non è solo un’esperienza unica nel campo della mixologia robotica, ma è anche un ambiente accogliente e raffinato dove i clienti possono rilassarsi e godersi un momento di piacere e convivialità.

Questo nuovo approccio nel settore del food and beverage riflette una tendenza emergente, con una crescente domanda di bar robotici da parte dei clienti. Non è solo uno spettacolo scenico, ma un trend che sta diventando parte integrante del sistema. Al centro di tutto ciò c’è l’intelligenza artificiale, già utilizzata da Makr Shakr per garantire la sicurezza e l’efficienza dei propri robot bartender.

Guardando al futuro, è possibile che l’AI rivoluzioni ulteriormente il modo in cui interagiamo con i bar e i ristoranti, aprendo nuove possibilità e sfidando le tradizioni consolidate. Questo equilibrio tra tecnologia e umanità riflette il mix di innovazione e tradizione che i clienti desiderano.