1) In questo momento particolarmente complesso, non ha l’impressione che la pubblica opinione sia confusa dall’attuale dibattito politico?
Spesso la pubblica opinione è mal informata a causa della scarsa conoscenza del problema da parte di coloro che intermediano. Inoltre, gruppi di estremisti conservatori cattolici esercitano forti pressioni sui partiti di governo con cui hanno sancito accordi elettorali, il che limita notevolmente i diritti, non solo per la comunità LGBT.

2) Quindi si può dire che c’è un’influenza esterna in questo momento?
Sì, esattamente perché spostano la discussione su un falso piano valoriale, facendo sembrare che coloro che sostengono i diritti LGBT siano in concorrenza con altre categorie.

3) Cioè?
Come se il mondo etero fosse “buono” e il resto “cattivo”, il che è un’erronea rappresentazione.

4) Quali sono nella vita reale i problemi di un bambino figlio di una coppia omogenitoriale?
Il figlio ha un genitore biologico e l’altro è un padre o madre adottivo. Tuttavia, il bambino nasce all’interno di un progetto genitoriale molto complesso, il che può portare a grandi conflittualità e difficoltà legate alla separazione. Nella normale convivenza sociale, il bambino si trova a dover sempre fare affidamento sul genitore biologico, creando una serie di complessità facilmente comprensibili.

5) Attualmente, questo processo condiviso delle coppie omogenitoriali non è alla portata di tutti, giusto?
Non è questo il punto. Qui si parla della genitorialità collettiva al 100%, dei bisogni e dei desideri di tutte le persone.

6) Questo paese mette tutte le persone sullo stesso piano?
No, assolutamente no. Non vi sono uguali doveri e diritti. In Italia, le coppie omogenitoriali non possono accedere alla PMA, che è riservata solo alle coppie etero. Quindi si può dire che la generazione dei figli sia solo una questione di sangue, creando figli di serie A, B e forse anche C.

7) C’è una differenza tra società e politica?
Molta. La società è molto più avanti della politica, e una parte considerevole della società è volontariamente disinformata. Inoltre, viene promossa un’idea di famiglia arcaica e statica che è completamente diversa da un progetto in evoluzione che si adatta ai tempi.

8) C’è una domanda che avrebbe voluto che le facessi?
Come possiamo concertarci tutti insieme per aumentare la quantità di diritti per tutti, sottolineando l’importanza di un reale sforzo comune che ci porti a far parte dell’Europa occidentale anziché di quella orientale? Un’educazione sessuale e affettiva accessibile a tutti, in ogni scuola, gestita da persone competenti. E l’uguaglianza assoluta dei diritti per ogni orientamento sessuale e variazione di identità di genere, insieme a una legge che faciliti al massimo l’affermazione di genere delle persone transgender.

9) Dove sta andando AGEDO?
Al momento siamo presenti in quasi tutta Italia, ad eccezione di Molise e Val d’Aosta. Tuttavia, sottolineo che il nostro obiettivo finale è sciogliere l’associazione, poiché non saremo più necessari. In trent’anni abbiamo subito molti cambiamenti, passando dall’assistenza alle famiglie in crisi a causa del coming-out LGBT, e ora assistiamo famiglie che hanno figli in giovane età che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita. Attualmente, in Italia, questa percentuale dovrebbe essere compresa tra lo 0,5% e il 13% della popolazione, ovvero circa cinquantamila persone.

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