Il dato che emerge dalle elezioni amministrative del 2021 è l’impressionante astensione segno evidente che l’offerta politica non è percepita come rappresentativa. Ma quello che colpisce è la mancanza di questa consapevolezza da parte dei gruppi dirigenti impegnati fino ad ora soltanto a coniare slogan e ad autoproporsi come i gli interlocutori più vicini, e il futuro non lascia presagire cambiamenti nei metodi. In pratica chi vincerà con poco potrà contare su un pessimo rapporto con la città.

Focalizzando l’attenzione sulla nostra città potrei dire che appare chiaro che ai delusi delle forze tradizionali si siano aggiunti quelli di chi in passato aveva deciso di appoggiare la “rivoluzione” del Movimento 5 Stelle.

Ma se di fronte al risultato vero, fossimo presi dal dubbio o peggio dalla certezza che in questo voto si possa leggere la fine di un certo populismo, del sovranismo pasticcione o dell’antipolitica dovremmo presto ricrederci. L’antipolitica è il primo partito con oltre il 50% di astenuti. I voti delle destre sommati a quelle dei partiti antisistema crescono anche rispetto alle elezioni politiche del 2018! Lo stesso dato percentuale del centrosinistra è svilito nel senso dalla contestuale diminuzione di elettori.

E neanche vincono i cosiddetti “ultramoderati”, facce perbene di una destra per certi versi impresentabile, mentre il “nuovo centrosinistra”, quel progetto comune prefigurato dai leader nazionali che poteva sbancare al primo turno, è stato sabotato per cancellare ogni traccia della sindacatura targata M5S, candidando a primo cittadino il Consigliere che l’aveva denunciata e fatta condannare, lo stesso che ha siglato un patto con gli ex-pd giurando di non fare accordi con i pentastellati neppure al ballottaggio.

Ora che da una parte e dall’altra si lanciano appelli al voto per un reale cambiamento, senza troppe idee che possono anche far perdere consensi, è facile registrare che l’elettorato di sinistra appare sintomaticamente stanco di essere chiamato per l’ennesima volta a fare la protezione civile della politica.
In questo clima non è difficile a mio avviso temere un ulteriore calo della partecipazione, e ciò comporta una totale incertezza sul risultato legato alla scarsa rappresentatività e conseguente difficoltà nel governare i processi necessari al rilancio della Città stessa.

Alessandro La Noce

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