Una legge che sicuramente aprirà un dibattito in tutta Europa.
In Spagna il governo ha dato il via libera alla nuova legge sull’aborto, che introduce anche il congedo mestruale per tutte quelle donne che soffrono di dolori e problemi legami al ciclo. Su prescrizione medica, si potrà andare in malattia pagata fin dal primo giorno. Si tratterà di un permesso speciale di tre giorni.
L’accordo all’interno dell’esecutivo di Madrid è stato raggiunto, ora passa al vaglio del Parlamento. La misura potrebbe essere varata in tempi strettissimi, all’interno di un pacchetto di norme di supporto “ai diritti delle donne”, come ha spiegato la prima promotrice dell’iniziativa, la ministra spagnola delle Pari Opportunità, Irene Montero, facendo notare che la Spagna è il primo Paese in Europa a proporre una riforma del genere.
“Dipende dal lavoro che si fa, se una donna deve muoversi molto o stare in piedi per parecchio tempo”, fa notare Andrea García, addetta alle pulizie.
“A volte diventa complicatissimo lavorare. Molte donne ogni mese hanno questo problema. Non possiamo farci nulla. Dobbiamo prendere antidolorifici e antinfiammatori. Non abbiamo altra scelta. Avrebbero dovuto pensarci prima.”
Circa il 15% della donne soffre di dolori invalidanti durante il periodo mestruale. Tuttavia, la proposta ha scatenato non poche polemiche all’interno del governo di coalizione di sinistra. “E’ quasi la metà della popolazione”, dice una giovane grafica.
“Anche il congedo di maternità ha sollevato critiche, perché c’era chi non voleva assumere le donne. Se non facciamo piccoli passi non andremo mai avanti nella strada dell’uguaglianza in fatto di diritti civili.”
Il punto fondamentale resta educare le aziende e la società a essere più sensibili verso i problemi femminili.
Il congedo mestruale rientra in un pacchetto di misure molto ampio che riguarda tutta la tutela della salute riproduttiva e che include modifiche alla legge sull’aborto. Questa consentirà alle ragazze di età superiore ai 16 anni di sottoporsi a un’interruzione volontaria della gravidanza senza il permesso dei genitori o tutori.
Nella legge invece è ancora esclusa la riduzione dell’Iva del 4% sui prodotti per l’igiene femminile come gli assorbenti. Un provvedimento inizialmente contemplato nell’ambito delle precedenti discussioni parlamentari.