Ho pensato sin da subito che si poteva e dovevano narrare le bellezze italiane nonché’ la nostra straordinaria creatività e il palco dell’Eurovision è stato perfetto per questa narrazione inoltre chi meglio di chi vive in città che sono autentiche scenografie a cielo aperto può narrare questo?
Il tempo però ci era nemico, 12 giorni per progettare tutto questo, averlo fatto è stato un autentico record. Credo che la Rai abbia avuto da esser contenta del buon lavoro svolto. Almeno quanto il mio atelier …dico atelier e non studio …perché io mi sento un artista e scenografa e perciò preferisco il termine atelier a quello di studio.
Spiegare la scenografia di Eurovision è come detto esaltare e far condividere la nostra bellezza e le nostre bellezze ma non nel passato ma nel futuro, un filo unico spazio temporale con il comune denominatore della nostra bellezza aggiungendoci però il sole nero fonte primaria di luce.
Dando vita ad una macchina viva e performante (come a San Remo), nell’edizione con Fabio Fazio dove ero invece partita dalla riflessione di come fosse importante prendersi cura delle bellezze del nostro paese.
San Remo, Eurovision, Piazza Pulita, Invasioni Barbariche ciò che paga è essere interdisciplinari e sapere dare al tutto un sano aspetto ludico. In questo credo sia sempre visibile la mia visione…comunque voglio che il mio lavoro possa sorprendervi e perciò chiudo questa mia narrazione, perché’ credo sinceramente che si sia detto e visto già troppo.