di Moreno D’Angelo

E’ partito con il botto di ascolti, e non solo, il 75° Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti, con il “superprezzemolo” Gerry Scotti e Antonella Clerici (e, nella seconda serata, con la coraggiosa Bianca Balti).
Si parla di due milioni di ascolti oltre i livelli record dell’edizione passata, per un totale di 12,6 milioni di spettatori. Tra gli artisti più apprezzati dalle giurie: Giorgia, Simone Cristiicchi, Brunori Sas, Achille Lauro e la sorpresa rappresentata dal giovane toscano Lucio Corso.
I cinque preferiti dalle giurie dovranno poi avere la conferma del Televoto.

Ha molto colpito ed emozionato, compreso il suo autore, la canzone-poesia di Simone Cristicchi, dal titolo “Quando sarai piccola”. Una dedica di gratitudine e amore rivolta alla madre, invalida al 100%.
Un toccante monito che ci invita a comunicare con chi ci vuole bene anche se è in difficoltà, nel ricordo di una mamma che non c’è più, o nel suo rimpianto.

La sensibilità di Cristicchi parte dalle sue scelte di obiettore di coscienza e di volontario in centri di igiene mentale. Una realtà, quella dei manicomi, che ha continuato a seguire  nel suo percorso artistico e come scrittore. In questo rientra il legame avuto, nella sua esperienza di attore teatrale, con il mondo di Franco Battiato.
Nel 2007 Simone Cristicchi si è aggiudicato il 57° Festival di Sanremo con la canzone “Ti regalerò una rosa”, ispirato alle storie di un grande manicomio calabrese, a Girofalco, e ai pazienti di altre realtà sempre legate al disagio mentale.

Chi ha una mamma ormai invalida che parla solo con gli occhi, non può non essere insensibile a questi messaggi che, anche nel mondo dell’intelligenza  artificiale, dei fake e dei poteri forti, vedono sempre prevalere il senso di umanità, di attenzione e affetto anche per chi pare non sentire più nulla, ma non è cosi.

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