La scorsa settimana l’Europa ha assistito ad un episodio che ha fortemente scosso l’opinione pubblica e animato un profondo dibattito online e su ogni altro media: i tifosi del Maccabi Tel Aviv, squadra di calcio israeliana, sono stati bersaglio di pesanti aggressioni, anche armate, da parte dei tifosi dell’Ajax, uno tra i più gloriosi club olandesi, dopo la sfida tra le due squadre in Europa League. 

Certo, anche alcune frange del tifo organizzato israeliano si erano distinte prima degli scontri strappando le bandiere della Palestina da diversi edifici e sedi istituzionali, ma l’episodio resta profondamente inquietante, tanto che, oltre allo stesso capo di Stato olandese, molti altri in Europa hanno espresso solidarietà con le vittime dell’accaduto. 
In effetti non possono non tornare alla mente in casi come questo le svariate persecuzioni subite dagli ebrei su suolo europeo, culminate nell’orrore dell’eccidio nazista di quasi un secolo fa. Civili pacifici, e meno, sono stati attaccati in quanto rappresentanti del “sionismo internazionale” da tifoserie composte anche da moltissimi immigrati di seconda generazione di origine araba, profondamente legati alla causa della Palestina e infuriati per la guerra a Gaza. E questo non è il primo caso di caso di atteggiamenti ed atti fortemente antisemiti che si sono succeduti in quest’ultimo anno in Europa, da manifestazioni spesso violente a atti di vandalismo e violenza.

La polarizzazione di un dibattito decisamente sterile sulla strada da tenere per una pace duratura in Medioriente e in particolare a Gaza ha reso ormai pressoché insanabile la frattura tra le due parti e a farne le spese non sono ovviamente solo gli abitanti di Israele, minacciati dalla guerra sui loro confini e dal terrorismo, ma anche gli ebrei che si trovano a vivere in altri Stati che, però, poco hanno a che fare con i cittadini di un altro Paese sovrano eccetto la loro comune religione.
Nella speranza che una pace giusta possa presto giungere nell’agognata Terra Santa, occorre che sia fatto il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e degli immigrati a prescindere dalla loro religione, ricordandoci che la laicità dello Stato è un principio cardine del diritto europeo e che la violenza politica non porterà ad alcuna risoluzione dei problemi che attanagliano il mondo, ma finirà solo per peggiorarli e dividere la nostra comunità.