Ho centellinato ogni singola parola di questa preziosa autobiografia postuma di una delle voci italiane più vere e potenti degli ultimi anni, una resa dei conti sfacciata e appassionata così come era questa grande Donna che in soli 50 anni ha vissuto dieci vite bruciando ogni tappa col coraggio e la forza di chi ha sempre saputo di essere destinato a cambiare il mondo. In questo liberatorio flusso di coscienza dettato all’amico editor Beppe Cottafavi nel luglio 2023, a meno da un mese dalla sua morte, Michela Murgia spazia fra i momenti più importanti della sua esistenza umana senza seguire un preciso ordine cronologico e ci regala aneddoti, curiosità, gioie e delusioni di una guerriera visionaria che da ragazza di provincia cresciuta fra superstizioni e imposizioni patriarcali, ha cambiato il suo destino scegliendo sempre la via più difficile senza mai scendere a compromessi. “A un certo punto ho cominciato a credere che le parole potessero cambiare la realtà più di quanto non potessero farlo le mani. […] Scrivere è avere il coraggio di vivere al massimo, senza mai mettere il freno a mano”, ecco la citazione in cui è racchiusa tutta la magia di questa temuta strega Morgana per la quale la scrittura non è mai stata il fine, ma sempre il mezzo per denunciare i soprusi di una società maschilista, opportunista e ingiusta che lei conosceva bene e che ha sfidato più volte, ora al fianco di lavoratori precari, ora in difesa della dignità delle donne, ora in trincea per difendere la preziosità dell’amore e delle sue infinite forme. Trasgressiva, scomoda, invisa ai potenti che hanno sempre cercato di neutralizzarla affibbiandole il ruolo dell’intellettuale incattivita e invidiosa perché incapaci di contrastare la potenza delle sue parole e delle sue battaglie. Era divisiva sì, Michela Murgia, ma non nell’accezione di “faziosa” o “estremista” come hanno provato a etichettarla i vari nemici politici o le associazioni ultracattoliche, lo era perché libera, così come ha perfettamente spiegato Roberto Saviano parlando di un’artista (nonché sorella d’anima) che “sceglieva sempre da che parte stare senza dismettere di tormentare il potere, interrogare l’autorità e non compiacendo la propria parte.” “Ricordatemi come vi pare” è l’ultimo dono di una rivoluzionaria lungimirante che non ha vissuto invano neanche un giorno di questo afflato terreno, il compendio di un impegno etico, civile e culturale di un’eroina consapevole di essere riuscita a universalizzare il proprio vissuto lasciandoci un’eredità inestimabile e senza tempo: «Se mi avessero chiesto che cosa volevo fare avrei risposto: “Voglio cambiare il mondo”. Non l’ho certo cambiato tutto, ma la parte di tempo che ho attraversato forse non potrebbe dirsi quella che è se io non ci fossi stata.»
Grazie di tutto Michela!