Quando il calcio è soprattutto business, anche il ventilato ritorno di Francesco Totti a 48 anni in serie A, spinto  da media e pubblicità per decine di milioni di euro, potrebbe essere molto di più che una boutade.
Certo il legame dei lupacchiotti (i sostenitori della Roma) e di tutti gli estimatori di calcio con il numero 10 della Magica, figura iconica del giocatore legato ad una sola maglia ed espressione di una città, non si è mai spento. Nel concreto, per un suo eventuale ritorno (anche per pochi minuti a partita) si è fatto cenno a due formazioni lombarde: il Monza di Adriano Galliani e il ricchissimo Como degli indonesiani, allenato dall’ex nazionale spagnolo Cesc  Fabregas. Tra i lariani, che stanno giocando molto bene, sono già presenti diversi campioni alquanto agé.
E’ lo stesso Totti ad alimentare e motivare il suo ritorno, di cui si è detto tentato, con un: “Mi hanno cercato”, facendo cenno a contatti già in corso da un mese con squadre di serie A. Aggiungendo un eloquente: “In due mesi potrei essere pronto”.
Il ritorno in campo del pupone ha incontrato l’entusiastico appoggio del direttore del “Corriere dello Sport” e noto opinionista Ivan Zazzaroni.

Balotelli al Genoa? Dal quasi certo al quasi no, fino all’accordo a termine iper scontato 

Mentre è esplosa l’idea di un fantasmatico ritorno di Totti a 48 anni in serie A  continua la querelle legata ad un possibile ritorno, a 34 anni, di Mario Balotelli per risollevare le sorti del Genoa, finito terz’ultimo.
Se fino a poche ore fa l’affaire sembrava fatto. Ora è in corso un ripensamento che potrebbe dar corso a una possibile definitiva chiusura o limitarsi ad un’assunzione,, di fatto  “in prova”, con una clausola che consentirebbe la rescissione del contratto già a fine 2024 a condizioni ultra agevolate.
Le ultime notizie parlano di un accordo addirittura sui 250mila euro fino a giugno 2025. Certo la serie di infortuni che hanno fermato diversi giocatori per periodi non brevi (a partire da Messias in attacco) hanno incentivato il ricorso allo svincolato “SuperMario”, pur tra molte perplessità.  Questo nonostante il reiterato interesse manifestato dall’allenatore Alberto Gilardino e dal presidente tifoso Alberto Zangrillo.
E sono tanti i maestri del calcio, come l’ex allenatore della Nazionale Cesare Prandelli, secondo i quali l’attaccante bresciano potrebbe ancora dare molto.
Bisogna, inoltre, tener conto della ferma volontà espressa dall’attaccante nel giocarsi questa sua ultima opportunità di giocare in serie A.
Di fatto, dietro lo stand by vi è il momento difficile attraversato dalla società del Grifone che, a inizio stagione, ha ceduto i suoi tre gioielli (Gudmundsson, Retegui e Martinez) protagonisti della brillante passata stagione, guidata da quel Gilardino che aveva riportato la squadra in serie A.  Una stagione iniziata con un quadro societario alquanto turbolento legato alle vicende della proprietà americana 777 Partners, costretta a disfarsi dei suoi asset nel mondo calcistico, sotto le pressioni della referente compagnia assicurativo-finanziaria americana A-Cap, che ha coperto le esposizioni debitorie della società di Miami.
E così l’annunciato ingaggio dello svincolato ex vice-campione d’Europa (2012), il 34enne Mario Balotelli, resta in bilico, anche se le ultime indiscrezioni aprirebbero, come detto,  a una possibile formula contrattuale quanto mai elastica che consentirebbe  na rescissione a breve termine (fine 2024), se le prestazioni di Supermario non saranno soddisfacenti, o un accordo con sconto per avere a disposizione “Balo” per tutto il campionato in corso.
Una trattativa che sembrava ormai cosa fatta e che, con i dovuti dubbi, poteva risultare quanto mai auspicabile, viste le defezioni che hanno falcidiato il Genoa e le condizioni del suo attacco. Ma allora chi non vuole Balotelli?
“Bla Bla Blasquez” hanno ironizzato i tifosi, con uno striscione in Genoa-Bologna che, per la prima volta, hannp attaccato senza mezze parole la proprietà 777 Partners, dopo tanti dolci propositi di vicinanza e impegni verso la squadra e la città.
Ma anche se il CEO Andres Blasquez fosse d’accordo per “Balo”, le vicende finanziarie vedono prioritario il ruolo della serie A e del mantenimento della massima categoria.
Cap, colosso americano finanziario-assicurativo (fondato nel 1925), ha coperto le posizioni debitorie di 777, sostituendosi ad essa in diversi Cda e imponendo una linea generale di stacco dalle gestioni calcistiche.
Certo non vi è ancora nulla di ufficiale, ma qualcuno non vuole l’attaccante bresciano nel Grifone. Per Balotelli il ritorno in serie A certamente rappresenta un’ultima importante possibilità di esprimersi nel calcio professionistico italiano.
Per il Genoa, terzultimo con 6 punti (dopo la doppietta miracolosa di Pinamonti che ha permesso di pareggiare con il Bologna) Balotelli potrebbe contribuire a rendere più pungente l’attacco, anche non giocando i 90’. Inoltre, l’operazione ha mostrato immediatamente un ritorno mediatico quanto mai significativo. Effetto tutt’altro che trascurabile.
Anche questa vicenda esprime Il momento critico del Grifone, sul quale pesano inevitabilmente gli interrogativi societari su un futuro in cui è sempre più pressante un passaggio di proprietà.
Senza un quadro unito tra città (almeno la parte rossoblu), squadra, staff tecnico, proprietà e tifosi difficilmente si raggiungono risultati, che l’amore infinito della Genova rossoblù ha sempre supportato.