Articolo in collaborazione con Torinoalcentro.com

Per la prima volta in Italia, e precisamente a Torino, arriva “Beyond Alien: H.R. Giger”, una vasta e unica retrospettiva dedicata a uno degli artisti più visionari del tardo Novecento, scomparso dieci anni fa. Hans Ruedi Giger, famoso soprattutto per aver dato vita all’incredibile immaginario del film Alien – del quale è previsto l’uscita nelle sale italiane di un settimo episodio il prossimo agosto – sarà al centro dell’evento con la sua variegata opera, caratterizzata dal distintivo stile “biomeccanico”. La mostra, curata da Marco Witzig, è organizzata da Navigare s.r.l., in collaborazione con Glocal Project e ONOarte. Si terrà al Mastio della Cittadella dal 5 ottobre al 16 febbraio 2025 e ripercorrerà l’intera carriera del grande maestro svizzero, che ha profondamente segnato e trasformato il surrealismo, l’horror fantascientifico e l’estetica gotica contemporanea. In mostra ci saranno, oltre al celebre prototipo del mostro di Alien, cento pezzi originali tra dipinti, aerografie, sculture, disegni, fotografie, oggetti di design e video, provenienti dal Museo Giger in Svizzera, situato nello Chateau St. Germain e diretto da Carmen Giger, vedova dell’artista. Il percorso espositivo offrirà ai visitatori l’opportunità di immergersi nell’universo di Giger, osservare da vicino alcune delle sue opere più iconiche e scoprire aspetti meno noti della sua produzione. La mostra è suddivisa in quattro sezioni, ognuna dedicata a un ambito centrale nell’opera di Giger: cinema, musica, surrealismo e orrore cosmico. La sezione dedicata al cinema includerà le opere che hanno contribuito a consolidare il mito del “ciclo di Alien”, ma anche i lavori realizzati per Dune, il film mai completato di Alejandro Jodorowsky. Un altro aspetto fondamentale nel lavoro di Giger è la musica: l’artista ha creato le copertine di numerosi album di gruppi come Debbie Harry, Emerson, Lake & Palmer, Magma, Dead Kennedys e molti altri. Una parte della mostra sarà riservata al surrealismo, un movimento che Giger ha ridefinito in chiave contemporanea. Infine, verrà esplorato l’orrore cosmico, una filosofia letteraria sviluppata da H.P. Lovecraft, che Giger ha tradotto in immagini disturbanti e allo stesso tempo affascinanti. Ci sarà anche spazio, in una forma ancora da definire nei dettagli, per l’erotismo. Queste le parole di Marco Witzig, curatore della mostra: