La Bbc sostiene di aver raccolto “prove” di come, nel musulmano Egitto dove l’omosessualità è fortemente stigmatizzata, la polizia dia “la caccia a persone della comunità Lgbt” adescandole sulle piattaforme sociali.

Nel Paese non esiste una legge esplicita contro l’omosessualità ma l’inchiesta dell’emittente britannica ha confermato la nota circostanza che il reato di “dissolutezza” viene utilizzato per criminalizzare la comunità Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender (Lgbt).

Il sito della Bbc sostiene però soprattutto che “trascrizioni allegate a verbali di arresto della polizia mostrano come gli agenti si camuffino online per cercare – e in alcuni casi presumibilmente fabbricare – prove contro persone Lgbt che cercano appuntamenti online”.

In una conversazione scritta con un uomo che utilizza la piattaforma per appuntamenti “WhosHere” e che poi è stato arrestato, un agente sotto copertura ad esempio “sembra spingere l’utente dell’app a incontrarsi di persona”. “Polizia: Hai mai dormito con uomini prima? – Utente dell’app: Sì – Polizia: Che ne dici di incontrarci? – Utente dell’app: ma vivo con mamma e papà – Polizia: Dai caro, non essere timido, possiamo vederci in pubblico e poi andare a casa mia”, trascrive la Bbc segnalando che esistono “altri esempi che sono troppo espliciti per essere pubblicati”.

Solo l’utilizzo delle app, indipendentemente dalla sessualità, in Egitto può essere motivo di arresto basato sull’incitamento alla dissolutezza o alle leggi sulla moralità pubblica, ricorda il sito.

Ad essere presi di mira non sono solo gli egiziani: un rapporto sull’identificazione di uno straniero sulla popolare app di incontri gay “Grindr” riferisce che un informatore lo ha coinvolto in conversazione e l’uomo “ha ammesso la propria perversione, la disponibilità a dedicarsi alla dissolutezza gratuitamente e ha inviato foto di se stesso e del suo corpo”.

Lo straniero ha riferito alla Bbc di essere stato poi arrestato, accusato di “dissolutezza” ed rimpatriato.