“Un festival così non nasce a caso ce vòle naso” così Sabrina Ferilli protagonista femminile della soirée ha commentato la manifestazione in sottofinale. Hanno vinto il Festival della Canzone Italiana -Mahmood e Blanco- con la loro “Brividi”, sul podio in seconda posizione “O forse sei tu ” di Elisa, la terza posizione è guadagnata da Gianni Morandi con “Apri tutte le porte”, fermo alla quarta posizione la coinvolgente “Ovunque sarai” di Irama.

Il trend alternativo ha dominato la 72esima edizione del Festival di Sanremo, il direttore artistico Amadeus ha continuato come nelle precedenti edizioni a puntare sulle nuove sonorità, sui ragazzi, sul nuovo, e inserendo giustamente tra loro anche dei veterani della canzone italiana, del resto già in tutto il mondo gli artisti non hanno scadenza. I look dei les gars hanno tenuto banco travolgendo tra alternativo, colorato e griffato: tatuaggi in vista e petto nudo, fiori, canotte di ogni genere pure scintillanti, gilet smanicati, pantaloni in pelle attillati o sfavillanti, completi rosa, verdi, celesti, si sono visti pantaloni harem, mantelli trasparenti, bianco e nero, look da cowboy, camice oversize, giacche cut out o con risvolti in pizzo, lustrini, paillettes, dai total white ai total black, bijoux, occhiali vistosi e mani nel ventre, insomma l’uomo si è lanciato come ai tempi di Luigi XIV. Achille Lauro che era scalzo la prima sera ha poi ben optato per smoking Gucci, finanche Fabrizio Moro luccicava nell’ultima serata, Irama nel suo stile personale un po’ bohémien ha debuttato con una particolare cappa all’uncinetto di Givenchy con al collo un bijoux acciaio, del resto citando Oscar Wilde disse “solo i superficiali non giudicano dalle apparenze”, Yuman colpevole di pigiama in seta, mentre Tananai di giacca vestaglia in raso, Giovanni Truppi ha accoppiato bene la canotta alla chitarra, Francesco Sarcina si è infilato bene tra piume nere, perfino Mahmood veste una gonna lunga o un bermuda in pelle con reggicalze Fendi, invece Blanco ha prediletto il nude look black e un colore pastello con giacca cut out. L’ineccepibile Amadeus non cambia e ripunta su Gai Mattiolo, sfoggiando colorati smoking damascati, ricamati con cristalli, lurex dorati e revers di raso. Massimo Ranieri ha optato per Versace. Morandi sempre classico, per la serata cover smoking bianco Armani e Jovanotti di Brioni. La kermesse oltre agli specchi della bellissima Noemi, l’audace pizzo nero di Emma versione sexy, il candore Valentino di Elisa, e le piume bianche di Arisa, ha stupito meno per i look delle signore in gara, che forse hanno puntato più a essere che ad apparire, ognuna però elegante nel proprio modo di intenderla.

Le prime donne che hanno affiancato il conduttore: Ornella Muti ha vestito couture di Francesco Scognamiglio, Lorena Cesarini ha scelto Valentino, la mitica Drusilla Foer ha preferito la sua stilista di fiducia Atelier Rina Milano, Maria Grazia Giannetta era avvolta da Armani Privé, Sabrina Ferilli pur spiccando a prescindere ha indossato Alessandro Dell’Acqua.

Questo Sanremo 2022 è stato un festival canoro energetico, Amadeus aveva asserito che avrebbe portato gioia, e non è stato smentito, infatti il paese troppo provato dalle restrizioni ha partecipato con oltre il 60,5% di share già nella penultima serata, grazie anche alla sinergia venutasi a creare con il pubblico in teatro, che ha stimolato la vitalità di tutti i partecipanti sul celebre palco, e anche dei super ospiti, da Cesare Cremonini che si è esibito spendendosi come al tempo dei suoi esordi, Gianluca Grignani che pur non in forma ha trascinato la platea, Morandi e Jovanotti che saltavano come grilli emanando vigore, il gruppo house Meduza con Hozier che ha fatto ballare tutti, Fiorello che ha dato straordinariamente la carica già dalla prima serata, Checco Zalone che uscendo dal politically correct ha coinvolto ancora una volta, Marco Mengoni oltre alla sua bravura ha portato con Filippo Scotti un messaggio importante rivolto all’uso dei social e del web da parte degli odiatori, che hanno davvero sfinito e andrebbero davvero penalizzati seriamente, i Måneskin partiti a bomba rock con “Zitti e buoni” capitanati dal seducente Damiano. Impeccabile Fabio Rovazzi che ha rappato “Senza pensieri”, il futuro tormentone con Amadeus, la spumeggiante Orietta Berti che ha sfoggiato mise caleidoscopiche ha allietato col nuovo successo al femminile “Luna piena”.

Premio della critica a Massimo Ranieri.
Premio Sala Stampa Lucio Dalla a Gianni Morandi.
Premio Sergio Bardotti miglior testo a Fabrizio Moro. Premio Giancarlo Bigazzi a Elisa.

Graditissime le presenze di Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Loredana Bertè Ermal Metà, Gianluca Grignani, Nek, Rocco Hunt.

Omaggiati con un ricordo, Raffaella Carrà, Franco Battiato, Lucio Dalla, e Milva durante la performance della brava Iva Zanicchi.

L’orchestra e il coro più di chiunque hanno stravinto il Festival sanremese.