Gina Lollobrigida, tra poco 93 anni, a 90 anni suonati ricevette come poche italiane la sua stella sulla Walk of Fame e lei dichiarò “Sono passati 50 anni dal mio ultimo film a Hollywood, ma la gente oggi mi ha accolto come se fosse passato un minuto. Sono commossa”.

Oggi le cronache i media e trasmissioni come “un giorno in pretura” ci parlano di lei come una donna ormai lontana dagli affetti familiari ma contesa ancora, come sempre, da un marito spagnolo più giovane di 34 anni che si dice suo innamorato segreto da sempre e da un figlio che continua ad amarla e cerca di strapparla dalle molte insidie del mondo dei ricchi e celebri nel pericoloso mondo delle star planetarie.

Entrambi uniti, amici da sempre e abbiamo appreso dai media solidali (quasi coetanei) nel voler aiutare la loro bellissima Madre e Musa ad uscire da quelle zone d’ombra di mistero ed intrigo che neppure un giallo internazionale potrebbe ricreare. Le dive prendono tutta la luce delle stelle ma la notte per loro può essere molto insidiosa come se il mondo bramasse i loro trofei, i tesori segreti accumulati e gli allori di queste creature fatte di luce abbagliante.

Bella come poche altre attrici, forse Ava Gardner o Liz Taylor, ma al contrario di loro non si rifugerà mai nell’alcool e nella depressione ma combatterà con un sorriso ironico e beffardo tutta la vita.
Bruna con un corpo perfetto e un decoltè incredibilmente sinuoso facevano da contorno ad un viso statuario e delicato, deciso ma dolcissimo, un profilo da sfinge del cinema.
Sfollata da Subiaco in Ciociaria dopo aver visto la propria casa e la fabbrica paterna distrutta dalle bombe si rifugia a Roma coi familiari, in sette in una sola stanza.
Vinse una borsa di studio all’accademia delle belle arti ma il cinema la assorbi completamente poco dopo. Giovanissima decise di rinunciare al cinema Gina voleva solo scolpire e chiese un milione di lire di compenso per farsi dire appositamente di no, ma i produttori intuendo il Fenomeno Filmico accettarono, erano gli albori di una leggenda.

Comiciò con Aquila Nera di Freda, in un ruolo da odalisca sexy, ma era troppo attraente per non emergere. Vittorio De Sica diventa il suo mentore e in Altri tempi coniò per lei e per le sue forme il termine Maggiorata fisica. Sempre De Sica con Pane amore e fantasia e Pane amore e gelosia la fa diventare il simbolo dell’Italia della rinascita. Grinta, capelli riccioluti e scuri e occhioni ammalianti e con un fisico mozzafiato in pochissimo diventa la numero 1 del cinema italiano. Con Fan Fan la Tulippe conquista totalmente la Francia.

Lollobrigidien è un temine francese coniato per lei per dire una zona pieno di curve e avvallamenti, insomma il corpo di un mito del cinema che influenza il linguaggio e il vocabolario non è poco.

Dal 1954 lavorerà solo in film internazionali, accrescendo la sua fama nel mondo, la chiama anche Hollywood dove lei può imporre nei contratti regista, attore e persino produttore.
Lavorerà con tutte le leggende del cinema americano Burt Lancaster, Gary Cooper, Tyrone Power, Sinatra, Sean Connery, Roch Hudson, Anthony Quinn ecc…. Orson Welles suo sfortunato spasimante rifiutato le dedica un documentario. Sposata a inizio anni 50 con un attraente medico sloveno Milko Skofic, questo aiutante straniero gli darà un figlio bellissimo a inizio sessanta, Milko Junior. Gina ormai DIVA PLANETARIA dice di no al corteggiamento di Howard Hugues il più grande produttore di Hollywood, che la insegue ossessivamente per 12 anni, arriva addirittura a rapirla e a farle causa per farla cedere, ma Gina non indietreggerà mai.

Si dice che personaggi come l’Aga Khan o i Kennedy, Eisenhower e molti principi sauditi l’abbiano corteggiata che Tony Curtis la volesse sposare che Rock Hudson stesse per fare un passo indietro solo per lei ma… Gina è imprendibile e indomabile. Inaspettatamente si separa dal marito nel 66, e si lancia totalmente nel Jet set: feste, barche, aerei e molti flirt alcuni da copertina e altri segreti con persone importantissime, come se vivesse un’eterna rivincita sulla povertà.
I primi astronauti sulla luna, nel 1969 son suoi ammiratori, portano una sua fotografia proprio sulla Luna a riscaldare i loro animi.

Dal 68 Gina Lollo si veste quasi esclusivamente con stoffe orientali e colorate e indossa gioielli preziosissimi e vistosi e scolpisce man mano un suo personaggio fatto di fascino e ricchezza che tutti i mass media e reporter inseguono all’uscita delle sue Rolls Royces.
A metà anni 70, dopo una sessantina di film, si allontana dal cinema, anche se il tempo della maturità la rende ancora più sexy, lei principalmente si dedica alla scultura e alla fotografia, scolpisce di notte statue gigantesche e pubblica libri di fotografia, rappresenta una azienda di cosmetici ed è sempre presente ospite nei palazzi più importanti del mondo.
Dalle bombe della Ciociaria a Hollywood, lei non si è mai fermata e non ha mai voluto un marito produttore o un potente dietro la sua carriera.

Ha sempre detto di essere attratta da uomini più giovani, dai gioielli e dall’arte, vive in una villa sull’ Appia Antica che è un sacrario di meravigliosi oggetti d’arte e fra centinaia di sue copertine. Alcuni suoi gioielli di Bulgari son stati venduti all’asta in tempi recenti per circa 5 milioni di dollari.
Di lei ci rimangono dei film bellissimi, dove seduce totalmente lo spettatore con i suoi grandi e bellissimi occhi, ma anche le sue battute sarcastiche “gli uomini hanno sempre avuto solo paura della mia fama”, le sue gigantesche sculture e la sua bellezza stravagante e familiare, casereccia ma esotica, dolce e felina. Unica nel suo genere.
Quando le hanno chiesto qual era il suo segreto per la forma smagliante negli anni ha sempre risposto come una Dea Romana “l’amore del pubblico è il mio elisir di lunga vita”.
Si dice che stia per uscire una sua autobiografia -bomba, dove dopo quasi un secolo di fascino aprirà forse le sue stanze segrete.

Novant’anni?

«Preferisco dire 30 più 30 più 30… L’età che avanza per una donna è un handicap, ma le esperienze dure che ho vissuto mi hanno dato il coraggio di affrontare le difficoltà…».

Lollo Docet…

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