Se c’è una cosa che il governo Meloni ha sempre saputo fare bene, è agitare il manganello mediatico contro i “nemici del popolo”. Uno dei bersagli preferiti? Gli occupanti abusivi di immobili. Gente dipinta come il male assoluto: parassiti, sovversivi, criminali pronti a rubare la casa della nonnina appena uscita dalla messa. Con il nuovo decreto sicurezza appena approvato, la narrazione si è tradotta in un’azione brutale: fino a sette anni di carcere per chi occupa una casa privata, con sgombero immediato da parte delle forze dell’ordine, bypassando qualsiasi formalità giudiziaria, anche in caso di mancato pagamento da parte di famiglie in difficoltà economica.
Una misura drastica, che potrebbe persino avere una sua logica se applicata davvero a tutela di persone vulnerabili che spesso si ritrovano ad affrontare lunghe trafile giudiziarie e ingenti spese legali dopo esserne stati espropriati o privati dell’affitto mensile pattuito. Ma come sempre, il problema non è la norma in sé. Il problema è l’uso strabico e selettivo della giustizia, il doppiopesismo moralista tipico di chi urla “legalità!” solo quando gli conviene.
Hanno fatto anni di propaganda feroce sul caso della deputata di Avs Ilaria Salis, fomentando allo sfinimento la rabbia del popolino nei confronti di una persona che, se non altro, ha ammesso di aver occupato (due decenni fa circa) un paio di immobili sfitti del Comune di Milano in veste di militante per il diritto all’abitare. Una colpa imperdonabile, un marchio a fuoco indelebile che, secondo la destra, dovrebbe cancellare qualsiasi diritto civile, umano e politico della persona.
Ma ora che il sole del mattino si è alzato sulle finestre lussuose del potere, scopriamo che l’occupante modello ce l’avevano in casa. Letteralmente. Il quotidiano Domani, con un’inchiesta firmata da Stefano Iannaccone, Giovanni Tizian e Nello Trocchia, ha raccontato la parabola immobiliare sconcertante del ministro della Difesa Guido Crosetto, un curriculum giudiziario “di tutto rispetto” fra sfratti e condanne, su cui avremmo sentito pontificare a reti unificate per mesi e mesi se fosse appartenuto a un deputato di sinistra o a qualche “zecca” della militanza “rossa”, ma sul quale è calata invece una vergognosa cortina di fumo, specialmente sulle reti del servizio pubblico, ormai tristemente noto cone “TeleMeloni”.
Ma facciamo un passo indietro. Tra il 2013 e il 2017, Crosetto ha collezionato pignoramenti, decreti ingiuntivi e ipoteche per non aver pagato affitti e soggiorni in alberghi da sogno per oltre 200mila euro di debiti, partiti da una morosità di 42mila euro relativa a un appartamento di ben 130mq in via Margutta, nel cuore di Roma, a due passi da Piazza di Spagna. Al provvedimento è seguita la prima ipoteca giudiziale su una proprietà del ministro a Cuneo, sua città natale, poi cancellata nel settembre 2016. Nello stesso anno, a seguito di una seconda sentenza di condanna, gli arriva un altro pignoramento per un ulteriore debito di circa 60mila euro, stavolta contratto con la società proprietaria dell’hotel de Russie (5 stelle), nella centralissima via del Babuino, dove il fondatore di Fratelli d’Italia pare amasse particolarmente soggiornare…a sbafo!!! Come nel primo caso, anche stavolta il braccio destro di Meloni ha infine saldato ogni debito, pretendendo un presunto accordo di riservatezza assoluta che spiegherebbe le bocche rigorosamente cucite di tutte le controparti.
Pensavate fosse finita qui? Macché, il lupo sembra non riesca proprio a perdere il pelo, figuriamoci il vizio! Dagli ultimi mesi del 2023 la famiglia Crosetto vive tranquilla e beata nel mega attico di 220mq, in zona Vaticano, di proprietà dell’imprenditore della cybersicurezza Carmine Saladino, non solo amico del politico, ma anche socio e presidente del consiglio di amministrazione di Maticmind, un gruppo da milioni di fatturato che, oltre ad essere affiliato a AIAD (l’associazione di imprese del settore difesa di cui il nostro gigante Guido, guarda caso, era presidente), gestisce pure appalti con numerose amministrazioni pubbliche, compreso il Ministero della Difesa, attualmente nelle mani indovinate di chi?! Manco a dirlo, anche per questo immobile ci è stato un inizio torbido, smascherato subito dal Fatto Quotidiano, relativo a mensilità non pagate con la scusa di certi lavori di ristrutturazione andati per le lunghe! Ma volete sapere quale è la notizia fresca fresca di questi giorni? Secondo un nuovo scioccante scoop del giornale diretto da Fittipaldi, il ministro della Difesa, nel 2022, prima dell’ultimo trasloco dall’amico Saladino, è stato condannato addirittura una terza volta in via definitiva (finora celata) dal tribunale civile di Roma al pagamento di una somma pari a 68.049,99 euro, oltre agli interessi legali, a favore della proprietaria di un ennesimo appartamento di lusso, sito in via Flaminia, sempre a Roma, per le mensilità mai versate di un canone di locazione stipulato nel 2019!
Un’ulteriore vicenda, tanto surreale quanto imbarazzante, su cui grava ancora una volta l’ipocrita silenzio tombale dell’intera armata “BrancaMeloni”. Dove sono i tweet sdegnati, le conferenze stampa furibonde, i decreti d’urgenza per tutelare i proprietari degli immobili “abusati” da Crosetto?
Questo è il vero volto della destra italiana. Quando a occupare per avidità è un ministro pieno di soldi, si parla di “difficoltà personali”, “tempi duri”, “normale contenzioso civile”. Quando a farlo per generosità è un’umile militante, si invoca la galera o magari la giustizia fai da te per sobillare la pancia delle masse a fini elettorali.
Questo è il vero abuso: l’abuso di potere, l’abuso di retorica, l’abuso di coerenza. Perché la legalità non può essere una clava da agitare contro gli ultimi e poi riposta con discrezione quando colpisce uno dei “loro”.
Se la premier vuole davvero fare la guerra agli occupanti, cominci da Palazzo Chigi. Perché lì dentro, tra lustrini e uniformi, di abusivi, a quanto pare, ne girano parecchi!