Quando la narrazione incontra la materia, nasce una forma d’arte che si può indossare. Un viaggio straordinario tra luce, parola e desiderio.
Tra le colline che abbracciano Firenze, nel borgo medievale di Certaldo, il gioiello diventa racconto e la parola si fa materia.
“Racconti Preziosi – Gioielli contemporanei tra simbolismo e narrazione” è una mostra in cui l’arte orafa si unisce alla forza evocativa della letteratura, trovando nel Decameron di Boccaccio un fertile terreno di ispirazione e riflessione. È un viaggio multisensoriale dentro l’anima della narrazione orafa contemporanea.
Promossa dal Comune di Certaldo nell’ambito delle celebrazioni per i 650 anni dalla morte di Boccaccio, e inserita nel ricco palinsesto di CertaldoArte25, la mostra rappresenta un momento di rara intensità artistica e culturale.
L’allestimento è curato da Francesca Parri, che ha creato un percorso emozionale tra l’arte del gioiello e la forza evocativa della parola.
Tre protagonisti della scena contemporanea, la designer di gioielli Marcella Conte, gli orafi Marco Frangini e Valerio Salvadori con il loro stile personale e riconoscibile, trasformano la materia in racconto, intrecciando le loro visioni in un omaggio vivo al Decameron e alla forza delle storie.
Nel Proemio del Decameron si svela l’anima di questa mostra: “ché niuna cosa è sì dolce come lo ‘ntendimento di fuggire.” Boccaccio affida alla narrazione il potere di alleggerire e dare senso al caos. Racconti Preziosi coglie questo lascito e lo reinterpreta con una forza visiva che sfida il tempo. In questa mostra, la narrazione prende forma attraverso metallo, pietra, fuoco e gesto.
La designer Marcella Conte concepisce il gioiello come un frammento di racconto sospeso tra luce e sentimento. La spilla L’Ala del Decameron, nata dalla sua visione e realizzata con magistrale sapienza dall’orafo fiorentino Valerio Salvadori, è un respiro posato sul petto. Un’opera che unisce potenza simbolica e leggerezza formale: un’ala in bronzo fusa a cera persa, interamente cesellata a mano. Legata alla spilla, una catena sottile attraversa il petto per poi portarsi sulla spalla, scivolando lungo la schiena come un pensiero non detto, terminando con un cuore di corniola: un richiamo al battito di un amore che si affida al destino, ma anche la tensione tra libertà e legame, tra gioco e compimento. Un gioiello che diventa metafora: l’amore che si lascia indossare solo se leggero, se capace di volare.
A fare eco a questa narrazione, nella suggestiva Prigione delle Donne, c’è la collana Novelle in Volo, firmata da Frangini e Salvadori. È una piccola architettura in movimento. Farfalle leggere, elementi traforati, smalti in resina trasparente: tutto sembra sospeso, in bilico tra presente e sogno. Un omaggio alla leggerezza dell’immaginazione, che nel Decameron diventa fuga, libertà, salvezza.
La scultura L’Ordito delle Parole di Valerio Salvadori. Un cubo traforato, geometrico, che riporta ordine e rigore, ma solo in apparenza, permeabile alla luce: una metafora tangibile della scrittura boccacciana, capace di sfidare ogni chiusura, ogni rigidità, e aprire varchi alla libertà, al pensiero, al desiderio.
“Racconti Preziosi” è anche una celebrazione della scuola orafa toscana, della sua capacità di innovarsi rimanendo fedele alla propria anima. Ogni artista in mostra porta con sé una visione, ma è la coralità che stupisce: tre linguaggi diversi, eppure armonici, che si intrecciano senza mai sovrapporsi.
Il percorso espositivo è un crescendo. Si inizia con il fulgore del metallo. Le teche non contengono solo oggetti preziosi, ma storie incarnate: forme che portano dentro di sé il tempo della loro nascita, la mano dell’artista, l’idea che le ha accese.
A rendere tutto ancora più vivido è la presenza di video, bozzetti, prototipi, strumenti da lavoro: un mondo sommerso che affiora per mostrare il dietro le quinte della creazione. La Sala dei Dieci accoglie il visitatore in un luogo più intimo, dove il tempo si dilata e la materia si rivela.
Il video di Ileana Concas, accompagnato dalla suggestiva sinfonia orafa, amplifica la dimensione sensoriale del percorso. Qui il suono del metallo che viene battuto, la voce degli strumenti, il respiro delle mani che modellano diventano parte dell’opera stessa.
L’esposizione si muove tra sale storiche, gioielli e citazioni sospese del Decameron, impresse su pergamene che accompagnano il visitatore come una costellazione di pensieri.
Nel sotterraneo della prigione, luogo già di per sé carico di memoria, la mostra si fa sussurro. L’installazione Il Respiro delle Parole accoglie in una semi-oscurità dove l’oro scompare e la parola diventa protagonista.
Visitare “Racconti Preziosi” è un atto d’amore verso l’arte che trascende il tempo, un omaggio alla parola che modella la materia e al gioiello che si fa custode di memorie. La mostra celebra un perfetto equilibrio tra simbolismo, cultura e maestria artigianale, trasformando ogni pezzo in un racconto che vive di significati profondi. La mostra è un’esperienza visiva, un’opportunità per riflettere sul ruolo del gioiello come veicolo di storie, emozioni e tradizioni culturali, un legame tangibile tra passato e presente.