Testo e foto di Moreno D’Angelo
Torino si prepara festeggiare il Capodanno Cinese. Una kermesse quanto mai ricca e coinvolgente, che sarà preannunciata il 28 gennaio dall’illuminazione a tema della Mole Antonelliana, con la scritta “Fortuna”.
Due settimane di eventi, feste, incontri.
Il pomeriggio del 9 febbraio Piazza Castello si animerà e colorerà per la grande Festa del Drago e dei Leoni, mentre la Festa delle Lanterne sarà il culmine finale.
Un Capodanno, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, che vedrà protagoniste, anche a Torino, variegate espressioni della cultura cinese.
I festeggiamenti, che coinvolgeranno nel mondo milioni di persone, daranno l’avvio dell’anno del Serpente di legno, dopo quello del drago (sempre di legno) del 2024. Nell’oroscopo cinese, il serpente simboleggia arguzia, intuizione, saggezza e spirito critico.
Alla presentazione alla stampa dell’ampio cartellone in programma era presente il Console Generale aggiunto Zhang Kaibin, che ha sottolineato come il Capodanno cinese si tratti di un importante opportunità per conoscere, in modo non superficiale e stereotipato, una realtà culturale viva e dinamica con tradizioni millenarie.
L’assessora alla Cultura Rosanna Purchia ha annunciato l’illuminazione a tema della Mole, come segno di attenzione per una delle comunità più numerose della nostra città che, tra tante culture, arricchiscono il nostro territorio.
Presenti diversi protagonisti della cultura e dell’arte e dell’associazionismo cinese, concordi nel ribadire come questa edizione sia ancor più ampia e coinvolgente del passato, offrendo tante opportunità per sviluppare una maggiore conoscenza e interconnessione delle sue tante espressioni. Questo anche attraverso una nuova piattaforma, per gli scambi culturali tra i due Paesi, che consente a tutti di entrare in contatto e comprendere in modo approfondito la ricca e colorata realtà del mondo cinese, come ha ricordato il Console Generale Zhang Kaibin.
Un interesse che trova in Italia conferma nei corsi di lingua e di cultura cinese, sempre più seguiti per contesti sociali sempre più interrelati.
Quanto mai attivo il ruolo dell’Istituto Confucio che, oltre alla cura grafica della scritta sulla Mole, insieme all’Associazione italo-cinese Nuova Generazione, “trasformerà” in chiave cinese, con la collaborazione della Fondazione Torino Musei, le colonne che incorniciano i finestroni di Palazzo Madama, proiettando – inoltre – la sera un distico augurale, come avviene in questo periodo agli ingressi di palazzi e nelle case in Cina.
Un’ulteriore importante e coinvolgente iniziativa dell’Istituto Confucio riguarda l’installazione in via Po di totem provvisti di codice QR per far conoscere a tutti, turisti compresi, dettagli e curiosità del Capodanno Cinese. L’iniziativa ha incontrato la piena collaborazione dell’Associazione Commercianti di Via Po.
Sull’affascinante calligrafia cinese, l’Istituto Confucio ha promosso, presso l’Outlet Village, il 2-8-9 febbraio, la presenza di insegnanti cinesi per saggi di calligrafia, in grado anche di dare a tutti la possibilità di trascrivere il proprio nome in cinese.
Di rilievo il successo degli “incontri di letteratura”, promossi dall’Istituto Confucio, verranno riproposti al MAO (Museo d’Arte Orientale). Qui, docenti dell’Istituto Confucio, che insegnano l lingua cinese, presenteranno autori della Cina antica e moderna.
Da segnalare i corsi e le tante iniziative, rivolte anche ai più piccoli, con appositi laboratori, che vedono sul territorio quanto mai attiva l’associazione socio culturale italo-cinese Zhisong.
In questo Capodanno cinese è coinvolto anche il Centro Servizi Volontariato ETS Volt.To, nell’ambito della sua mission rivolta a progetti di dialogo interculturale.
“La chiusura e la diffidenza sono realtà legate alla non conoscenza, per questo gli scambi culturali sono importanti, senza fermarsi al mero discorso commerciale”, ha affermato Matteo Maritano, ribadendo quanto sia forte il dialogo con le realtà associative cinesi attive sul territorio, in particolare con ANGI (Associazione Nuova Generazione) impegnata nell’integrazione sociale dei migranti e nella valorizzazione della cultura di origine, e con la già citata Zhisong.
Tra i presenti alla conferenza, l’imprenditrice designer ed organizzatrice eventi artistici Rikki Ye, coinvolta nelle attività del Capodanno cinese, con i laboratori dell’associazione Zhisong, in collaborazione con l’Istituto Confucio; la poliedrica artista Chen Li, esperta di arti grafiche, molto nota per il suoi loghi calligrafici; e la dottoressa Rosanna Paradiso, esperta di attività interculturali tra Cina e Africa, quanto mai attiva nella collaborazione con le associazioni cinesi presenti a Torino.
Alla docente Stefania Stafutti, Istituto Confucio (direttrice parte italiana), Università di Torino, una vita di studi e iniziative sulla cultura cinese e orientale, abbiamo posto alcune domande a margine della conferenza stampa.
Sussistono ancora luoghi comuni, pregiudizi e chiusure?
“Le prime generazioni di migranti sono tutte chiuse. Con il tempo e soprattutto con l’istruzione, specie superiore, le cose sono cambiate ma certo ci vogliono almeno tre generazioni.. Vero che a Milano, dove la presenza cinese è più antica, le cose sono molto avanti, con un diffuso spirito imprenditoriale”.
Quale il principale obiettivo delle vostre iniziative in questo Capodanno cinese torinese?
“Raggiungere e coinvolgere gli italiani; e su questo fronte da tempo registriamo risultati molto positivi”.
Può farci un esempio di questi riscontri positivi?
“Per esempio nelle nostre iniziative nel campo della letteratura super contemporanea, come i recenti incontri con lo scrittore cinese di successo Liu Zhenyum, (molti suoi lavori sono pubblicati in italiano), abbiamo dovuto ricorrere ad una sala da 500 posti, data l’affluenza di pubblico. Si tratta di incontri promossi dall’Istituto Confucio, in collaborazione con la sezione sinologica del dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Torino”.
Quale nuova iniziativa trova particolarmente interessante in questo Capodanno cinese a Torino?
“Trovo molto valida la novità dei QR che, per strada mentre passeggiamo, offrono a tutti la possibilità di entrare in contatto e avere dettagli e curiosità sulla cultura cinese”.
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