Seguire il Palio di Siena dalla Sardegna sorprende e mostra la passione di un intera isola per i cavalli.
Ad Ozieri, austero paese nel cuore della provincia di Sassari, semideserto per il caldo torrido, si sentono delle grida di entusiasmo provenire dall’Antico Caffè Svizzero. Non sono manifestazioni di gioia per un gol del Casteddu ma bensì per la diretta del Palio dell’Assunta, seguito da molte persone che affollano il locale. Un palio dell’Assunta davvero pieno di colpi di scena che ha visto la vittoria dell’Oca, con il cavallo Zio Frac arrivato al traguardo senza il suo fantino Carlo Sanna, detto Brigante, per la gioia incontenibile dei suoi contradaioli che non si aggiudicavano il drappellone da ben dieci anni. Una vera sorpresa in quanto il favoritissimo Tittia, (Giovanni Atzeni), partito subito in testa e quasi certo della vittoria, è caduto alla prima curva di San Martino (il soprannome Tittia deriva dall’esclamazione sarda che significa “che freddo”). Cade poi incredibilmente anche il fantino della Pantera. L’entusiasmante finale vede una ulteriore caduta del fantino della Torre, detto Carburo, nel tentativo fallito di superare negli ultimi metri il “cavallo scosso” (senza fantino) dell’Oca, storica nemica di questa contrada. L’Oca ha così vinto e oggi effettuerà il giro della vittoria della contrada.
Tra i tanti ozieresi che hanno appena seguito l’appassionante finale del Palio nel locale raccogliamo il parere di Antonio De Montis, un uomo da tempo impegnato nella cura delle vigne di una cooperativa sociale ozierese che produce cannonau di alta qualità. Una vera eccellenza di questa zona in provincia di Sassari: “Molti di quei cavalli sardi, e anche alcuni fantini, vengono proprio da queste zone dove abbiamo l’ippodromo più importante della Sardegna, quello di Chilivani (una vera eccellenza per l’ippica). A Ozieri, Macomer, Pozzomaggiore, Villanova Monteleone, Thiesi vi sono importanti allevamenti di questi cavalli”. E aggiunge con orgoglio: “Anche il fantino che ha appena vinto il Palio dell’Assunta proviene da Sindia (Nuoro), un paesino a una cinquantina di chilometri da qui”.
In Sardegna la passione e il legame con il cavallo vanta radicate tradizioni che si sposano con moderni e importanti centri di allevamento. Il tutto trova espressione in un ricco e variegato calendario di gare e manifestazioni, quanto mai sentite e partecipate dal territorio e dagli appassionati, che attraggono migliaia di turisti.
Intanto non si placano le proteste animaliste contro un Palio che, anche in questa in questa edizione, ha registrato ben due cavalli infortunanti, subito operati in una clinica veterinaria.
Ad una raccolta firme per l’abrogazione dell’evento da parte dell’associazione “Rispetto per tutti gli animali”, è ora in arrivo una denuncia per maltrattamenti da parte dell’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) sulle condizioni dei due cavalli feriti. Un’iniziativa che fa seguito alla denuncia presentata nella passata edizione. Anche l’Organizzazione internazionale protezione animali attacca il Palio come manifestazione pericolosa, stigmatizzando sulla ventilata istanza per il riconoscimento del Palio come patrimonio immateriale dell’Unesco. Agli animalisti non è anche piaciuta la presenza della cantante, senese doc, Gianna Nannini alla manifestazione. Intanto non si placano le reazioni alla dichiarazioni della ministra Santanchè che ha definito come il Palio evento cruciale per l’economia e il turismo della provincia senese. Per molti senesi il Palio (sentitissimo dai locali) fa parte della storia della città e non si tratta di un evento per far business e attrarre turisti. La querelle continua come la passione per un evento antico e coinvolgente che alimenta da tempo giuste proteste per le condizioni degli animali.