Risulta che una ragazza si sia tanto innamorata dello spettacolo “Le Troiane, La Guerra e i Maschi” di Marcela Serli da farne diventare argomento di discussione della sua tesi di laurea. Lei si chiama Beatrice Morgan; regista e tutto il cast non possono che esserne fieri.

Se anche voi vorrete vederle dal vivo, voi attendono al Teatro Nazionale di Genova dal 1 al 4 dicembre. Intanto la sinossi…

«Per una persona migrante o trans, il successo di un viaggio dipende dalla generosità con la quale gli altri vi accolgono e vi sostengono, senza pensare costantemente “ecco uno straniero”, ma vedendo la vostra singolarità di corpo vulnerabile e alla ricerca di un altro luogo dove la vita potrebbe radicarsi»: questa riflessione del filosofo Paul B. Preciado fa da esergo al lavoro che la regista Marcela Serli, con un cast decisamente potente ha fatto a partire dalla tragedia di Euripide.

«Quando abbiamo deciso di fare questo spettacolo – scrive Serli – non sapevamo che il mondo che conoscevamo sarebbe diventato altro. Avevamo pronto un discorso femminista sulla narrazione stereotipata delle donne nelle tragedie. Poi la guerra è arrivata qui vicino e, a quel punto, mettere in scena Le troiane è diventato un doppio atto di coraggio: parlare di guerra ora e farlo con attrici i cui corpi politici sfuggono alle norme e ai canoni della società occidentale. Le troiane, la guerra e i maschi è un tentativo di riflettere sul potere e sull’oppressione patriarcale.

Da una parte ci sono il combattente, l’uomo guerriero, il messaggero compassionevole. Dall’altra la vecchia triste, la pazza, la moglie obbediente, la donna seduttiva. Infine gli dei e il loro gioco. Le troiane, la guerra e i maschi fa un’ipotesi. Si chiede quale direzione avrebbero potuto prendere queste donne se solo avessero avuto una possibilità. E poi, quale avrebbero potuto prendere gli uomini se avessero avuto gli occhi per guardare e accogliere in sé l’alterità. Euripide, Jean-Paul Sartre, il filosofo trans Paul B. Preciado, Judith Butler, Adrienne Rich, Virginia Woolf, Byung-Chul Han, saranno ispiratori e ispiratrici di alcuni dei concetti che muovono il nostro lavoro».