Il 2 Luglio il Catania Pride partirà alle ore 17 da Piazza Borgo (Piazza Cavour). Un’onda arcobaleno travolgerà Catania.

Dopo tre anni d’assenza, torna finalmente il corteo del Catania Pride, e vogliamo che sia il più strepitoso mai visto per le strade di Catania. Per costruire una città più accogliente per tutte le diversità e per dire basta alla violenza contro la comunità arcobaleno.

“Siamo marea e siamo senza confini. Siamo senza recinti e senza limitazioni: infinita è la nostra umanità, perché in continua ri-definizione. Siamo grandi, perché capaci di uno sguardo più ampio. Siamo persone e abbiamo diritti, e ogni giorno lottiamo per vederli affermati e per vivere le nostre esistenze senza costrizioni.
Siamo senza confini e per questo la nostra rivendicazione, in quanto persone LGBTQIA+, si schiera e sempre si schiererà contro l’argine di chi ci vuole soggiogatə a regole e costumi decisi dal “senso comune”. Un senso comune che ha un nome preciso: patriarcato – le cui dinamiche non ci appartengono, perché generano infelicità.
All’ideale dominante di maschio, bianco, eterosessuale, cisgender, cristiano, borghese e abile noi contrapponiamo un’umanità di più ampio respiro. Respiro che, come il vento, non si fa fermare da barriere architettoniche, fili spinati, recinti, definizioni, restrizioni giuridiche.
Ma essere senza confini non significa non avere orizzonti. E il nostro orizzonte è quello dell’autodeterminazione. Saremo noi a decidere il nome da dare alla nostra felicità e all’idea che abbiamo di essa. Per questo, con questo Pride, noi affermiamo il principio di liberazione contro i limiti imposti da qualsiasi forma di oppressione e sfruttamento.
Senza confini chiediamo pieno riconoscimento e rispetto dei nostri diritti e delle nostre esigenze. In Italia i diritti delle persone LGBTQIA+ sono incompleti o assenti. Le famiglie arcobaleno aspettano ancora pieno e totale riconoscimento. Ogni giorno subiamo aggressioni che colpiscono noi, le persone a noi care e lə nostrə figliə. E mentre tutto questo accadeva e accade ancora, al Senato abbiamo assistito a un vergognoso applauso perché una legge contro le discriminazioni veniva bocciata.
E dunque senza confini chiediamo il pieno riconoscimento delle nostre scelte affettive e procreative, del nostro legittimo desiderio di creare famiglie e di vederle riconosciute dallo Stato, attraverso strumenti normativi adeguati. E pretendiamo leggi efficaci contro la violenza omo-lesbo-bi-transfobica, contro l’abilismo e la violenza maschile sulle donne, sia cisgender, sia trans*.
Rivendichiamo il nostro diritto alla salute. Chiediamo la tutela della legge 194, una legge sul fine-vita che ascolti la volontà della società civile di questo Paese, percorsi sanitari adeguati per le persone trans* e una maggiore attenzione per le esigenze e l’inclusione delle persone con disabilità.
Chiediamo a gran voce retribuzioni congrue e spazi lavorativi sicuri e dignitosi.
Chiediamo il rispetto e la tutela delle persone sex worker, contro le quali si abbatte sia lo stigma sociale, sia la violenza di chi pensa di poterne disporre a proprio piacimento.
Senza confini chiediamo, in buona sostanza, il rispetto dei principi di civiltà della nostra Costituzione e dell’Italia democratica, nata dalla Resistenza antifascista.
Senza confini e senza distinzioni geografiche noi scegliamo la pace, perché la guerra è lo strumento che pochi potenti hanno per assoggettare i popoli, nella convinzione profonda che non ci sono popoli nemici, ma governi ostili. Noi scegliamo consapevolmente di essere contro ogni violenza e oppressione e lottiamo per l’abolizione della guerra che è l’espressione in grande scala della violenza maschilista e patriarcale.
Siamo senza confini e cercheremo ogni maglia rotta nella rete che ci stringe: non per fuggire, ma perché non esistano più gabbie”
Catania Pride