Il successo dell’Uomo Ragno non conosce sosta: dopo solo dodici giorni di permanenza nelle sale cinematografiche di mezzo mondo, ‘Spider-Man: No Way Home’ ha superato 1 miliardo di dollari guadagnati al botteghino (per l’esattezza 1,054 miliardi). È il terzo film più rapido a raggiungere questo risultato, dopo i due ‘Avengers’, ma in questo caso il trionfo è reso ancora più significativo dal fatto che due fattori hanno rappresentato dei bastoni tra le ruote: la mancata uscita in Cina e la pandemia di Coronavirus.

La zona cinese è un mercato ricchissimo, al quale le major hollywoodiane guardano con enorme interesse perché capace, da solo, di determinare le sorti economiche di un blockbuster. “Spider-Man: No Way Home” sarebbe dovuto uscire, ma al momento la cosa è in sospeso, in parte a causa delle tensioni tra Cina e Stati Uniti intorno alle Olimpiadi invernali di Pechino del 2022: si parla di un possibile boicottaggio diplomatico da parte degli USA, cioè dell’invio degli atleti ma non dei capi di stato o di alti rappresentanti delle istituzioni. La ragione sono le molteplici accuse di violazioni dei diritti umani da parte del governo cinese, ad esempio nei confronti della popolazione tibetana, delle proteste a Hong Kong e con riguardo al genocidio culturale degli uiguri.

In quanto al Coronavirus, la pandemia ha come conseguenza che in alcune parti del mondo le sale cinematografiche sono chiuse, oppure lavorano a capienza ridotta. Senza contare le eventuali resistenze psicologiche degli spettatori, che magari preferiscono aspettare l’uscita in streaming del film piuttosto che guardarlo insieme a numerosi estranei (nonostante mascherine e green pass). Insomma, anche in questo caso è ragionevole ritenere che potenziali spettatori siano andati persi.

L’intera produzione cinematografica è costata 200 milioni di dollari, ai quali bisogna aggiungere i costi di promozione e distribuzione, che non sono stati quantificati ufficialmente, ma che, per film di questa portata, possono serenamente pareggiare quelli di produzione. Se dunque calcoliamo un esborso totale attorno ai 400 milioni, siamo già ampiamente oltre il confine che segna l’inizio dei guadagni veri e propri.