Corruzione, disordinate e confuse analisi dei commentatori, a mio avviso non aiutano a fare chiarezza su quello che sta accadendo nelle nostre istituzioni, nei partiti, nell’economia, nella sua base culturale, purtroppo in un mondo sempre più dominato dal profitto e non dai valori. Prima di tutto gli italiani, prima di tutto la libertà di tutti di fare quello che vogliono, individualismo e nazionalismi.
Mettendo al bando ideali e valori, così si sono distrutti principi elementari fondamentali, come: la mia libertà finisce dove comincia quella del mio vicino. Gli interessi generali vengono cosi sacrificati e prevarrà la legge del più furbo, del più forte, del più arrogante, del più spregiudicato, il successo e la capacità di sempre maggior ricerca di uno status di uno stupido lusso insaziabile strafirmato, inspiegabili arricchimenti, e magari anche la capacità di sottrarsi furbescamente al corretto rapporto con il fisco, diventerà l’oggetto di un errata invidia e desiderio di molti nostri giovani generazioni. È così che il diritto dovere e la meritocrazia, cedono il campo alla legge del massimo profitto individuale, è così che la vecchia logica della scalata sociale per passare dalla povertà alle classi medie della società si rovescia, e gli onesti delle classi medie cadranno in povertà soggiogati dai furbi, prepotenti, e dalla legge del più forti e influenti.
La forsennata e inconsulta criminalizzazione degli ideali, ci ha portato a questo punto. L’insufficiente capacità degli eredi della DC, del PCI, e di tutte le forze politiche che hanno scritto la Costituzione più bella del mondo, intrisa di grandi ideali e valori, hanno la grave responsabilità di non aver saputo cogliere il pericolo che avanzava, contro l’uomo comunità e gli interessi generali cedendo troppo spesso, il passo all’uomo individualista. Ci si è allontanati sempre più dalla capacità di rappresentare i bisogni e le grida di aiuto che salivano dagli ultimi, abbandonati, confusi e scoraggiati, mentre cresceva il sono tutti uguali.
Gli ottantenni come me già lo sanno, cosa vuol dire ricostruire il paese dopo il trentennio fascista e nazifascisti, loro c’erano, quanti sacrifici, quante lotte, milioni di italiani di diversa provenienza politica si sono dati la mano ed hanno ricostruito, lavorando gratuitamente, le fabbriche del nostro debole apparato industriale distrutto dalla guerra di liberazione dal nazifascismo. Lo sanno coloro che hanno pagato con il carcere e il confino la difesa degli ideali e valori costituzionali, dai loro sacrifici si è nata l’Italia dei diritti e doveri uguali per tutti. Per molti decenni l’Italia è stato il paese con la più alta partecipazione al voto. I cittadini si sentivano degnamente rappresentati.
Ai giovani che oggi si avvicinano alla politica, e che sono impegnati nel confronto congressuale del PD, ricordo che rappresentare gli ultimi in un quadro di interessi generali non sarà facile, e richiede molti sacrifici e impegno. In un nuovo mondo nel quale l’uomo si sente sempre più solo e sfiduciato e attratto tutto e subito o dal si salvi chi può. C’è davanti a noi l’esigenza di combattere ingiustizie e povertà ed anche di ricostruire nuovi valori culturali in un mondo globalizzato.
Guardarsi allo specchio e poter dire e raccontare ai nipoti orgogliosamente, io, nella battaglia per tirare fuori dal baratro sociale, politico, ambientale, e costruire un mondo migliore io c’ero ed insieme con milioni di altri come me, ora vi trasmettiamo il testimone di una vera recente rivoluzione secolare.
Cari giovani sarà una lotta dura, ma sarà premiata dal valore del sentirsi utili a far camminare le speranze di un futuro dell’umanità in una visione dignitosa da protagonisti e non da un uomo oggetto consumatore subalterno, e nulla più.
Sei elettori su sette non hanno votato il centro destra, che governa pur avendo, l’intera sua coalizione conseguito in questa ultima tornata elettorale il più basso risultato della storia. Cari giovani che vi avvicinate alla politica sappiate che questi elettori delusi ma che non hanno votato centro destra sono li ad aspettarci e aspettarvi non deludiamoli.