Il cortometraggio è divenuto col tempo sempre più importante come mezzo di espressione artistica.
Una importantissima riscoperta del mondo dell’horror/thriller a partire dal ciclone “The ring“ ha ridecretato l’amore per questo genere che è divenuto trasversale in molte generazioni.
Psicologia, sociologia, aggressività liberatoria e arte visiva si fondono quando si crea un horror, noir o thriller.
Roberto Ricci è molto attivo come sceneggiatore e scrittore del genere. Siamo andato ad intervistarlo dopo la messa in onda ”la goccia maledetta” su piattaforma.
D: Come nasce il Ricci scrittore ea che età?
R: Nasce nel 2012 a 48 anni per caso partecipando ad un concorso letterario e l ho vinto. L’ho fatto in maniera professionale. Leggevo molto e scrivevo piccoli racconti thriller horror. Li leggevo ad una mia amica.
D: I cortometraggi son un linguaggio filmico complesso, hanno un mercato più forte all’estero. Cosa ne pensi?
R: I cortometraggi son più apprezzati all’estero che in Italia. Chi li realizza vuol farsi conoscere, arrivare ad un film o di una fiction. Son utili per farsi conoscere.
D: La voglia di Horror come la puoi descrivere?
R: La voglia di Horror ero attirato dal mondo Hitchcock e queste cose, andai al cinema e non avevo nemmeno l’età giusta e mi fecero passato ma fui folgorato, comincio lì. Un colpo di fulmine.
D: Una delle tue ultime fatiche è la goccia maledetta un corto molto premiato di che cosa parla?
R: La goccia maledetta è un racconto tratto dalla raccolta Nero Corvino che è piaciuta molto a Pier Francesco Campanella produttore esecutivo. Ma il regista Emanuele Pegoraro per me l’ha diretto molto bene. Parla di un uomo che vuole lasciare una ragazzo per un altro, i tre volti della paura è uno spunto c’entra e non c’entra ma c’è una evoluzione sicuramente
D: I personaggi sono frutto della tua osservazione diretta letteratura o cronaca?
R: Pura fantasia
D: La regia non ti attira?
R: La regia mi piacerebbe ma son molto impegnato lavorativamente, per il momento son contento di scrivere e di cercare registi per realizzarlo, ma un giorno chissà Amo molto Bava e Fulci devo dire oltre ad Argento.
D: Ultimi progetti Covid permettendo?
R: Un cortometraggio di cui ho curato soggetto e sceneggiatura, regista e interprete Giammaria Cauteruccio, poi c’è Marzia verdecchi e il direttore della fotografia Adriano castiglione.
Poi un romanzo insieme a Claudio Latini Quattro topi per un sadico gatto un romanzo dalle atmosfere argentiane per la casa editrice Montag