Siamo stati all’ospedale S. Croce di Moncalieri (TO) ed ho incontrato il Prof. Dott. Andrea Cavalot, Direttore del reparto di Otorino Laringoiatria (ORL).

Biografia Lavorativa

Ho deciso di seguire l’iter che tutte noi dobbiamo affrontare per accedere ad uno degli interventi più discussi e meno divulgati nella letteratura della “chirurgia trans genere”.

Inizio col dirvi che bisogna richiedere al proprio medico di base un’impegativa per le seguenti visite :

  • Laringostroboscopica
  • Sonogramma

Naturalmente prendere appuntamento e recarvi a Torino.

Vediamo nello specifico, attraverso il racconto del Prof. Cavalot, di cosa si tratta. Al mio arrivo immaginavo di trovare un signore impettito che dall’alto della sua laurea, specializzazione ed accredito come Professore di prima fascia, si porgesse a me come un entità astratta ed irraggiungibile. Invece ho trovato un uomo molto gentile, cordiale, disponibile e attento che comprendessi molto bene ciò di cui abbiamo parlato.

Questo è sicuramente molto importante perché essere messe a proprio agio vuol dire anche affrontare una visita tanto importante col minore impatto emotivo possibile.

La nostra visita, anche se non lo sappiamo, inizia immediatamente all’incontro col Professore, infatti il primo step è proprio l’identificazione della paziente, (voce/altezza/peso) che consentirà di stabilire idealmente, partenza e risultato auspicabile. Ricordiamolo, se siamo alte 1,80 cm e pesiamo 90kg, non saremmo certo adeguate con la voce di un fringuellino.

Prima di entrare nei dettagli molto interessanti dell’intervento, vanno fatte alcune premesse fondamentali ossia elencare i Nemici giurati della riuscita dell’intervento:

Reflusso Gastroesofageo
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Malattia_da_reflusso_gastroesofageo

-a quanto pare se soffriamo di questo comunissimo disturbo, dobbiamo risolverlo.

Fumo
-il fumo si sa, è nemico del nostro corpo a prescindere ma noi dobbiamo assolutamente evitarlo.

(Piccola grande indiscrezione)
Se proprio non riusciamo a smettere, possiamo utilizzare i dispositivi elettronici alternativi alle classiche sigarette. Pare infatti che l’ assenza di combustione corroda molto meno le nostre corde vocali. Questo naturalmente non vale negli 8 giorni dopo l’intervento, durante i quali si osserverà la totale astensione per favorire il processo di guarigione.

Logorrea
-parlare tanto è vietato o per lo meno sconsigliato ma a prescindere dall’intervento. Lo sforzo è nemico della nostra voce, consigliabile infatti non eccedere con lo sforzo.

Ma altro punto importante può essere, e tutte noi lo facciamo da sempre, eliminare il “falsetto”. La modalità con la quale molte di noi sono solite esprimersi e che ci risulta ormai naturale. Per questo ci aiuterà il logopedista, eliminare questa abitudine agevolerà, dopo l’intervento, la parola in maniera rilassata, utilizzando la nostra nuova vocalità al meglio possibile.

A questo punto è importante sapere che le nostre corde vocali si presentano con delle caratteristiche ben precise, ovvero:

  • TENSIONE
  • MASSA
  • LUNGHEZZA

Ecco i punti su cui si lavora e ci si concentrerà:

+ TENSIONE
– MASSA
– LUNGHEZZA

Vediamo quindi che la procedura di questa visita si compone di una prima fase, come abbiamo detto, che comprende l’identificazione dalla paziente e la sua fisionomia generale (altezza/peso ecc..).

Esame Laringostroboscopico di cui allego il video

Ed il Sonogramma vedi link qui sotto

Dopo questi esami e stabilito che le nostre corde vocali non presentino patologie e stabilita la frequenza della nostra voce, siamo pronte per essere assegnate alla lista d’attesa che è di circa un anno e mezzo.

L’intervento

L’intervento eseguito si chiama Approssimazione Crico-tiroidea, è quello più diffuso e più sicuro, non interessa direttamente le corde vocali ma la cartilagine cricoide e quella tiroidea che contiene le corde vocali. L’obiettivo è di ANNULLARE lo spazio tra le due cartilagini.

Nella versione eseguita dal Prof. Cavalot, riscontriamo una variante rielaborata dallo stesso, che mira a non incidere la mucosa contenuta tra le cartilagini, procedendo al solo scollamento, per poi essere delicatamente retrocessa in modo da consentire di chiudere tra loro (annullando il più possibile lo spazio) le cartilagini. Questa importantissima revisione sulla tecnica, ci garantisce un post operatorio più sereno e meno invasivo.

Altra indiscrezione che in realtà è uno studio tedesco.
Si è appurato che per ogni millimetro di riavvicinamento tra le cartilagini (cricoide e tiroidea) si guadagna tra i 15/18 hz.
Verosimilmente questo ci permetterà di capire che tipo di risultato otterremo da questo intervento.

Non intervenire direttamente sulle corde vocali ha innumerevoli vantaggi, primo tra tutti la guarigione delle stesse. Infatti, intervenendo chirurgicamente, con bisturi o laser, si creerebbero delle ferite la cui guarigione(come tutte le cicatrici) potrebbe risultare normale o creare keloidi o Cisti .

È però possibile eseguire un infiltrazione di cortisone direttamente sulle corde. Questa tecnica però, secondo l’esperienza del Prof. Cavalot, è solo da utilizzarsi per enfatizzare il risultato ottenuto dopo l’intervento o come correzione. I benefici ci sono ma minimi ed ineguagliabili a quelli ottenuti dall’Approssimazione Crico-Tiroidea.

Post Operatorio

È senza dubbio la parte più importante ed in grado di pregiudicare gli esiti dell’intervento.
Si raccomanda infatti il totale silenzio per gli 8 giorni a venire e la consulenza di un Logopedista per la rieducazione su un periodo di circa 3/4 settimane.

Curiosità

Il Prof. Cavalot ha formato un team di professionisti in Logopedia in tutta Italia, proprio sulla rieducazione post intervento. Garantendo così alle sue pazienti la massima cura e comodità per la ripresa.

Alla fine di questa visita, io stessa che ero lì solo per la curiosità e la voglia di condividere con i miei lettori le informazioni su questa opportunità di svolta, mi sono convinta della professionalità ed avendo ben chiaro di cosa si trattasse, ho deciso di fare l’intervento.

Spero di essere stata esaustiva e di aver chiarito a cosa andiamo incontro ma soprattutto cosa dobbiamo aspettarci e come affrontare il dopo, che spesso si tende a trascurare, ma che è in grado di ridurre l’efficacia di un così sofisticato e risolutivo intervento.

A presto,

Eva Carieri

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