Le giovani generazioni cambiano il mondo del lavoro sicuramente a seguito alla pandemia rivalutando aspirazioni e priorità. Una tendenza che non poggia solo all’idea di un lavoro per la vita ma anche su quello di essere più selettivi in merito a retribuzioni e qualità del lavoro.
Questo nuovo atteggiamento inquieta soprattutto istituzioni e datori di lavoro perché la ricaduta negativa è di carattere fiscale: meno tasse meno contributi.
Tutto questo può essere un vero problema per la previdenza sociale.
L’accusa è quello di un nuovo atteggiamento nei confronti del lavoro egoista non lungimirante, e praticamente antisociale… come si potrà a contrastare questo nuovo approccio nei confronti del lavoro?  L’ idea che si fa strada sempre più e quella che chi decide volontariamente di lavorare da casa dovrà essere tassato su un salario potenziale e non su quello effettivo.
Inutile comunque ricordare che questo dibattito innovativo ed assolutamente nuovo è apripista alla riduzione dell’orario lavorativo settimanale.

Mario Rocca