D: Cosa pensa in merito al documento di sostegno del Coordinamento Pride sugli avvenimenti tumultuosi dei giorni scorsi?
R: Credo che abbiano sbagliato, non conoscendo il merito della vicenda e le approfondite indagini condotte dalla magistratura, su quella che potrebbe davvero essere definita come “una centrale eversiva a tutti gli effetti”. Mi dispiace che il Coordinamento Pride sia caduto nella trappola dell’omologazione di una certa Sinistra sempre pronta a dare sponda agli eversori violenti.
D: C’è chi dice “colpire un centro sociale per avere l’alibi per colpirli tutti” …
R: Io credo che sia profondamente sbagliato; almeno per questo specifico caso. Il parallelismo non regge poiché all’interno dell’asilo occupato non vi era alcuna attività sociale ne quanto meno coinvolgimento del territorio e dei cittadini del borgo. Li si svolgeva solo attività para-terroristica.
D: Gli abitanti si lamentano per la militarizzazione del quartiere?
R: Purtroppo è stata necessaria in quanto le frange violente del movimento antagonista come Askatasuna e FAI mirano a rioccuparlo nuovamente.
D: Le occupazioni sono possibili anche perché molti spazi sono totalmente inutilizzati da anni da parte degli enti pubblici…
R: Si deve discernere tra chi occupa per necessità un immobile, una famiglia che vive un disagio abitativo vero, e chi invece gioca a fare la rivoluzione… si gioca sempre sull’equivoco a cui spesso gli ingenui abboccano, tra motivi contingenti e chi lo fa per finalità violente…
D: Tutto questo ha un costo ai danni della comunità?
R: Tutte le operazioni condotte dalla magistratura e dalle forze dell’ordine che tendono al ripristino della legalità sono un valore collettivo. Sono un cardine della legalità repubblicana e della costituzione quindi non sono un costo ma un beneficio collettivo.
D: Tu sei sempre stato vicino al movimento LGBT…
R: … e continuo ad esserlo sin dalla primissime edizioni del Festival del Cinema LGBT. La comunità LGBT della quale sono amico è non violenta e da sempre manifesta attraverso le lotte, in maniera democratica, rifiutando ogni forma violenta.
D: Queste non sono posizioni di Destra?
R: No… tutt’altro. La cultura della non violenza, della legalità e del rispetto di regole e diritti è parte fondamentale del patrimonio di valori della Sinistra Italiana ed Europea.































