D: Stilista a Torino… pro e contro.
R: I pro: l’affidabilità di Torino e la sua eleganza. I contro: la scarsa visione e la sua chiusura mentale incapace di cogliere le novità.
D: Artigiano e designer, ovvero?
R: Ovvero creare borse di lusso in cuoio e materiali alternativi o in legno trattato e reso tessuto. A fare questo trattamento siamo solo in due al mondo. Adesso ci aggiungerei il mio grande amore per la fotografia e il piacere di creare arredi.
D: La scelta di fare pezzi unici?
R: Semplice, perchè io non sono moda ma sono stile e poi facendo tutto manualmente è gioco forza che i miei pezzi siano unici.
D: Mi dicono che tu sia un figlio d’arte…
R: Beh… la mamma è pellicciaia e la zia è un’apprezzata costumista Rai che ha contribuito al successo di tanti personaggi molto famosi.
D: Gratificazioni nazionali e internazionalì?
R: La Torino Fashion Week mi ha fatto avere contati internazionali davvero molto fortunati portandomi ad arrivare con le mie cose fino a Miami.
D: Perchè come logo hai un farfalla?
R: Perchè la sua essenza è unicità.
D: Che effetto fa essere considerato un promettente stilista giovane?
R: Beh… è il veder ripagato i sacrifici figli della mia grande determinazione che è alla base dello stimolo alla ricerca di obbiettivi sempre nuovi che alimentano continuamente la mia creatività.
D: Come spieghi l’approccio positivo dei tuoi prodotti sul mercato americano?
R: Perchè il mio prodotto gioca su colori vivaci e una solarità eccentrica nelle forme.
D: La domanda che non ti ho fatto ma che avresti voluto che ti facessi?
R: Il perchè di tutto ciò.
D: Adesso me lo devi dire…
R: Perchè non riesco a vivere senza creare. Il processo creativo mi aiuta a sentirmi vivo e a rendere unici i miei momenti.
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