Anche quest’anno, per volere testamentario del suo creatore Arnaldo Settembrini, la Regione Veneto in collaborazione con il Teatro Toniolo, Arteven e l’Associazione Amici della Musica di Mestre, ha avuto luogo il 4 Novembre la cinquantanovesima cerimonia finale della Premiazione Letteraria “I Settembrini”, da sempre dedicata ai racconti, e , in occasione della celebrazione del cinquantesimo anno dalla sua morte,  a Dino Buzzati.

Con la regia di un immenso Giancarlo Marinelli, scrittore e regista teatrale e le multivisioni di Francesco Lopergolo, le emozioni del pubblico hanno preso il volo su un autentico red carpet letterario che si è intessuto poco a poco ,filo su filo, creando un capolavoro audio-visivo che ha traghettato lo spettatore in una sfera temporale “sine spatio”.

“Le notti difficili”, titolo scelto per la serata, rappresenta l’ultima opera scritta da Buzzati prima della sua morte: si tratta di una raccolta di racconti che trattano temi tradizionalmente cari all’autore rivisitati in chiave rinnovata come il senso dello scorrere del tempo e la magia racchiusa nell‘ovvietà.

La complicità della musica della GomGiovane Orchestra Metropolitana e dei maestri Tiziana Gasparoni, Pierluigi Piran e Luca Penzo, ha creato un connubio di luci ed ombre interiori portando in superficie su tutta la platea, contraddizioni dall’accento talvolta gioioso, talvolta straziante in cui, il suono dolce del violoncello, pareva riprodurre riecheggiando le vibrazioni degli accenti poetici e dei loro versi.

Un’atmosfera profondamente suggestiva che si è delineata sin dal principio quando, su uno schermo a doppio telo che velava leggermente lo sfondo ospitante i musicanti, è apparso nel buio di una sala immediatamente catalizzata, l’espressione intensa della lettura di Gianluca Gori, attore di teatro, pittore, cantante e creatore di personaggi, dell’incipit del racconto “Gli inviti superflui”, uno dei “Sessanta racconti”: “Vorrei tu venissi con me in una notte d’inverno”.

Altri reading come quelli di Jane Alexander, Giorgio Marchesi, unitamente alla lettura del Maestro  Massimiliano Forza, hanno conferito all’evento, se possibile, ulteriore  prestigio.

Tre i libri in finale per i quali trenta giurati, selezionati tra gli abbonati del Teatro, hanno espresso la loro preferenza seguito alla preselezione di una giuria tecnica presieduta dallo stesso Marinelli.

La vita in ordine alfabetico” edito da “La nave di Teseo” di Ugo Cornia: un romanzo, quasi enciclopedico, ironico, sul tema del caos delle nostre vite.“Le stanze del tempo” edito da “Neri Pozza” di Piera Ventre: racconti di vita nascosti nelle stanze di casa per riflettere più a fondo su chi siamo realmente. E infine “La strada sognata” edito da “Einaudi”di Valeria Della Vallevincitrice della competizione: storie ordite di intellettuali ed artisti  delle strade di una Roma ormai perduta, in un tempo che fu.

La presenza in sala delle nipoti di Arnaldo Settembrini, Grazia Di Marcantonio e Daniela Nogarin, ha nobilitato, rafforzandolo, il legame passato-presente attualizzando questo simbolico “dipinto storico” della tradizione Veneta.

Con la sua voce calda e profonda, forma di un contenuto ricco di riflessioni penetranti sulla vita relative all’autore celebrato, la chiusura del regista Marinelli è stata una degna conclusione di una serata all’insegna della creatività volta a sintetizzare esperienze vissute in una forma artistica decisamente polifonica.