Nel saggio Ascoltare il dissenso, Furio Tessari riflette sulla necessità di riscoprire un’etica dell’ascolto autentico, soprattutto nei confronti delle voci che mettono in discussione le nostre certezze. In un tempo segnato dalla polarizzazione ideologica e dalla chiusura nei propri recinti identitari, Tessari propone un approccio radicalmente opposto: quello dell’apertura al dissenso come forma matura di cittadinanza e come strumento essenziale per la tenuta democratica.

Come ha osservato il critico Fulvio Paloscia su la Repubblica, il libro «ragiona sul ruolo costruttivo del conflitto e sull’urgenza di un ascolto non solo passivo ma profondamente partecipe». Anche il giornalista Andrea Tanasso, in una recensione apparsa su Il Manifesto, sottolinea il valore politico del lavoro di Tessari: «Ascoltare il dissenso non è solo una pratica civile, ma un atto di resistenza contro l’appiattimento del pensiero e la logica binaria del “con me o contro di me”».

Attraverso riferimenti filosofici — da Socrate a Arendt — e un’analisi attenta delle dinamiche contemporanee della comunicazione, il libro si configura come un invito urgente a rallentare, riflettere e riconoscere nel dissenso non un pericolo, ma una risorsa preziosa per la convivenza democratica. In un’epoca dominata dal rumore, Ascoltare il dissenso ci ricorda il valore rivoluzionario del silenzio che accoglie e della parola che dialoga.