Il Parlamento francese ha approvato in via definitiva una legge che vieta le terapie di conversione.
Si tratta di un tema molto dibattuto Oltralpe e che riguarda le pratiche, ampiamente criticate dalla comunità scientifica, che pretendono di “curare” l’orientamento sessuale delle persone non eterosessuali, bisessuali o transgender. Le terapie di conversione si svolgono con vari metodi, compreso l’elettroshock.
La nuova legge è stata presentata da Laurence Vanceunebrock, deputata di La République en Marche, il partito del presidente Emmanuel Macron: introduce nel codice penale francese un nuovo reato per chi pratica questo tipo di terapie. Le condanne variano da pene di due anni e 30.000 euro di multa fino a tre anni e 45.000 euro nel caso in cui siano coinvolti dei minori.
Fino ad ora, le terapie di conversione potevano essere punite in base ad altri reati, come molestie morali o pratica illegale della medicina. Ma i sostenitori della nuova legge, che è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea Nazionale francese, affermano che un reato specifico aumenterà la consapevolezza della loro illegalità.
La Francia si aggiunge così agli altri paesi in cui le terapie di conversione sono vietate, tra cui Germania, Malta, Brasile e Canada.
“Nessuno potrà più pretendere di essere in grado di curare le persone LGBT”, ha dichiarato deputata Laurence Vanceunebrock. E lo strsso presidente Macron ha scritto su Twitter che “queste pratiche indegne non hanno posto nella Repubblica francese. Perché essere se stessi non è un crimine e perché non c’è niente da curare”.