In pochi giorni di emergenza sanitaria, Mauro Salizzoni è diventato l’idolo dei podisti. Vicepresidente del consiglio regionale del Piemonte, famoso chirurgo in pensione, Salizzoni è un recordman in tutto quello che fa: da numero uno dei trapianti di fegato in Europa e ironman della corsa in montagna, è stato il più votato alle elezioni regionali dello scorso anno.
Dai suoi social e dalle pagine dei quotidiani inneggia all’attività fisica come indispensabile valvola di sfogo dall’isolamento domestico: “bisogna curare corpo e mente dall’inattività: stare A CASA non significa stare sempre CHIUSI IN CASA, bisogna uscire a correre o camminare, secondo la propria preparazione fisica, mantenendo sempre le distanze di sicurezza” annuncia dalla sua pagina Facebook e dichiara a Repubblica Torino “non mi allontano mai troppo da casa. Cinquecento o seicento metri al massimo, e poi rientro perché mi rendo conto che è importante avere tutti il massimo rispetto delle regole che ci sono state impartite”. Sul suo Instagram campeggia una foto della sua bici da corsa montata sui rulli: “mi sono rassegnato anch’io… mi alleno in casa”, ma la corsa e la camminata no, quelle vanno fatte all’aperto, possibilmente col sole per sintetizzare vitamina D e allora, rispondendo a un fan dubbioso spiega che, non potendosi allontanare, chi ha bisogno di fare 10km, dovrà ad esempio scegliere un anello di 1km poco frequentato vicino a casa e ripeterlo 10 volte, magari la mattina presto, in orari tranquilli, se la zona è affollata.
Già, ma i Decreti nazionali, riconoscendo l’attività motoria fra i motivi di salute, non dicono di quanto ci si possa allontanare. L’Ordinanza del Ministro della Salute del 20 marzo dice di rimanere “in prossimità della propria abitazione”, anche perché sul territorio le situazioni sono troppo variegate per dare a tutti la stessa regola: chi abita al Balun non ha la stessa libertà di chi vive ai margini di un bosco. E allora si sono scatenati i sindaci a definire quanti metri siano “in prossimità”: a Torino SindacA e Prefetto hanno stabilito 1km, ma a Chivasso, per esempio si è ridotto a 200 metri il raggio di libertà. La maggior parte dei sindaci, saggiamente, non ha quantificato, insistendo piuttosto sull’evitare assembramenti.
Ci sono però due regioni “nemiche” dei podisti, Lombardia e Campania, che hanno vietato anche la passeggiata intorno a casa, per non dare scuse a nessuno. Il Piemonte non ha osato imporre questo divieto, forse anche per rispetto del numero uno dell’opposizione?




























