Hanno tra gli otto e i quattordici anni, provengono da famiglie povere, vengono comprati o rapiti, costretti a ballare indossando abiti femminili e a soddisfare sessualmente i loro “proprietari”. Sono i Bacha-bazi, i “bambini per gioco”, giovani vittime della pedofilia che in Afghanistan continua ad essere tollerata. In Afghanistan le relazioni omosessuali sono punite severamente, tuttavia, la pedofilia è praticata e tollerata. I Bacha-bazi (letteralmente “bambini per gioco”) sono ragazzini, tra gli otto e i quattordici anni, costretti ad indossare abiti femminili, a ballare e cantare nelle feste per intrattenere uomini molto più grandi di loro. Vengono rapiti, adescati per strada e negli orfanotrofi o venduti dalle loro stesse famiglie e, alla mercé dei loro “padroni”, finiscono per essere abusati sessualmente.

Questa forma di sfruttamento, radicata per decenni nelle regioni settentrionali dell’Afghanistan, dove i Mujaheddin durante l’occupazione sovietica trascorrevano lunghi periodi lontano da casa assieme ai bambini soldato, negli ultimi anni ha cominciato a diffondersi nelle aree controllate dai talebani. E anche tra le fila dell’esercito afghano i ragazzi sono costretti a vestirsi da donna, a ballare e avere rapporti sessuali. Se si rifiutano, vengono uccisi.