Dal nostro inviato Michele Pastore
Fotografie: Anastasia Matrosova
L’ultimo giorno al Lido è sempre un po’ malinconico. Si sente che qualcosa sta finendo, ma nell’aria c’è anche quella bellezza che resta. Il sole ha fatto capolino tra le nuvole e la gente camminava piano, come se volesse rallentare il tempo.
La cerimonia di chiusura è stata intensa
Jim Jarmusch ha vinto il Leone d’Oro con un film dal titolo “Father, Mother, Sister, Brother”, che parla di famiglia di silenzi di cose non dette
È salito sul palco con gli occhiali scuri e ha detto grazie al silenzio alla musica e a chi non parla mai abbastanza
Tutti in piedi: applausi lunghi e qualcuno con gli occhi lucidi.
Valeria Bruni Tedeschi non ha vinto la Coppa Volpi (il premio è andato all’attrice cinese Xin Zhilei per “The Sun Rises On Us All”), ma ha ottenuto un ottimo successo di critica per la sua interpretazione nel film dedicato a Eleonora Duse e, quando è salita sul palco Valeria è sembrata fragile e fortissima insieme.
Toni Servillo ha vinto la Coppa Volpi al maschile, per la sua interpretazione de “La Grazia” di Paolo Sorrentino. .
Valeria Bruni Tedeschi.
Il film “The Voice of Hind Rajab” ha lasciato un segno profondo
Non era in concors,o ma ha fatto più rumore di tutti
Joaquin Phoenix e Rooney Mara hanno sfilato in silenzio vestiti di nero, portando il volto di una bambina palestinese.
Nessuna parola, solo rispetto
Il pubblico ha capito tutto.
Emanuela Fanelli ha condotto la serata con il suo stile unico.
Ha fatto ridere, ha fatto pensare e, a un certo punto, ha preso una macchina fotografica e ha iniziato a scattare lei.
Come se volesse conservare ogni volto, ogni emozione.
Sul Red Carpet c’erano colori e contrasti.
Jason Momoa in rosa acceso, Oscar Isaac in grigio perla, Valeria in rosso fuoco.
Louis Garrel e Adèle Exarchopoulos hanno chiuso con “Chien 51”, un film strano e bellissimo.
La Mostra di quest’anno ha avuto coraggio.
Ha parlato di guerra di amore di memoria.
Ha scelto di non voltarsi dall’altra parte.
E il pubblico ha risposto con il cuore.
Ora il Lido si svuota.
I fotografi smontano, le valigie si chiudono, i treni ripartono.
Ma le storie restano.
E chi c’era lo sa.
Venezia non finisce. Si porta dentro.
Cari lettori,
il sipario è calato anche quest’anno sulla Mostra del Cinema di Venezia.
Abbiamo camminato insieme tra tappeti rossi e silenzi che urlano. tra storie che ci hanno fatto tremare e volti che non dimenticheremo.
Abbiamo visto il cinema farsi memoria, denuncia, sogno, abbraccio.
Dal primo giorno al Lido fino all’ultima standing ovation abbiamo raccontato tutto, con il cuore in mano.
E se c’è una cosa che resta, è questa.
Il cinema non finisce, si trasforma.
E noi spettatori e narratori lo seguiamo, ovunque ci porti.
Grazie a chi ha letto a chi ha immaginato con me, a chi ha sentito qualcosa muoversi dentro.
Ci rivediamo presto, magari sotto un altro cielo, davanti a un altro schermo, con nuove storie da raccontare.
Con affetto e gratitudine,
Michele Pastore
dal Lido di Venezia, dove il vento sa di fine e di inizio.
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