martedì, Marzo 18, 2025

Adriana Perulli, la prima presidentessa dell’Arcigay in Calabria a fare outing, si racconta

Figlia di imprenditori, Adriana ha da sempre vissuto con molta disinvoltura la propria omosessualità, non nascondendosi e facendo outing in un periodo in cui, in una piccola città calabrese, la notizia fece molto scalpore.  Per un breve periodo ha dato una mano ai suoi familiari in azienda, poi, subito dopo il diploma, si è dedicata all’organizzazione di spettacoli ed eventi.

Anapaula Lima, Dal Brasile all’Olanda per difendere i diritti di tutti.

Nella totale confusione Anapaula  ci pensa solo 2 minuti,sa che sentirà la mancanza dell' Italia paese che l’ha accolta, ma l’amore vince su tutto e parte. Anapaula comincia a studiare il fiammingo e si occupa di attivismo, frequenta il movimento transessuale Olandese. Inizia con tenacia e grinta questo suo percorso che le porta i meritati risultati.

Intervista alla DJ Jacqueline More

Il vinile quando trovo i giradischi nei locali,cosa molto difficile oggigiorno,quindi abitualmente cd anche se il suono del vinile è unico. Non critico nessuno che usa il pc,ognuno della sua professione fa quello che meglio crede.

Sofia Mehiel: Impegno e Passioni

Credo sia racchiusa in questa frase l’essenza di Sofia Mehyel, in arte Lapapessa. Un’intervista che finisce con l’essere l’inizio di una bella amicizia, una mezz’ora volata via tra confidenze e racconti di una vita vissuta mettendo la passione in ogni cosa. E di “cose” Sofia ne ha fatte e ne fa tantissime: dal teatro al balletto, dalla conduzione di eventi (ha rappresentato l’Italia all’European Pride nel 2016) alla cucina (ha aperto un locale tra Bologna e Ferrara dove era, oltre che titolare, anche chef de rang). Non la conoscevo, prima. Non ho cercato nulla su internet, come di solito faccio, perché mi avevano parlato di lei come di una persona speciale. E le persone speciali vanno conosciute nella loro essenza. Sofia, come ti definiresti, visti i tuoi variegati interessi? Come posso presentarti ai nostri lettori?

Charlotte Gainsbourg, vuole aprire la villa di suo padre al pubblico

La figlia Charlotte Gainsbourg ha annunciato di voler trasformare alcuni ambienti della casa di suo padre Serge in un museo, l'uomo viveva in un'affascinante villa, situata a Parigi in Rue de Verneuil, il luogo è rimasto intatto dalla sua morte. Questo darà la possibilità di entrare in contatto con tutti gli oggetti che erano quotidianamente a contatto con la vita del famoso artista. Ci sono angoli della casa che non saranno visitabili, infatti Charlotte non è ancora pronta a svelare la stanza del “Poinconneur des Lilas”, dichiara: ”Sto per aprire la casa, ma non voglio aprire al pubblico la sua camera da letto [...] ho capito che avrei potuto aprire la rue de Verneuil, ma non nella sua interezza" Difficile dire quando sarà possibile veder realizzato questo progetto, questo a causa degli innumerevoli progetti creativi di Charlotte.

Stefania Zambrano, Una farfalla rara e preziosa

Da una famiglia numerosa, nasce qualche anno fa' una futura farfalla con ali  sempre più grandi come più grande è l’esperienza che accumula, giorno dopo giorno in una metropoli come Napoli, città  caotica infinita, nella cultura e nei pregiudizi, ma al tempo stesso multirazziale e se vogliamo anche pericolosa in molti campi.

Intervista a Maurice Agosti, delighfully decadent

1) Raccontaci un po' della tua infanzia ed adolescenza e in quale momento nasce la tua passione per la scenografia, la coreografia e il...

 La rocambolesca vita di Franka dei Medici

Personaggio attivo nei ruggenti anni 80, Franka dei Medici ha attraversato epoche, nazioni, stili e mode vivendo una vita degna di una superstar!

Lavinia Calderaro, tra instagram, cucina e nightlife modenese! 

Ciao Lavinia! Raccontaci qualcosa di te! Certo! Sono Lavinia, una ragazza brasiliana di origine italiana. Vivo in Italia dal 2008 e sono arrivata qui grazie a un amico di mia madre, un modenese doc che in tutti questi anni mi è stato vicino e mi ha aiutato molto. Ho vissuto per sei anni a Serramazzoni, un piccolo paesino dell'Appennino, e all’epoca non avevo ancora iniziato il percorso di transizione. Ho iniziato il cambiamento nel 2014, e da quel momento ho finalmente raggiunto la mia reale identità spirituale e intellettuale come Lavinia. Oggi lavoro come ragazza immagine nel mondo della vita notturna modenese, partecipo a moltissimi eventi e sono conosciuta per il mio personaggio frizzante e pazzerello!

Intervista a Cristina Leo, attivista  e psicologa romana

Il mio percorso di transizione, in senso lato, è iniziato quando sono nata, quando alla nascita mi è stato assegnato il genere maschile non confacente alla mia identità di genere. Ho sempre pensato di essere una bambina, fin quando mi sono scontrata con gli stereotipi di genere. La società continuava ad assegnarmi un genere che non mi apparteneva, ma ad un certo punto ho deciso di ribellarmi al modello del binarismo di genere ed ho deciso di iniziare il mio percorso di transizione, in modo graduale. Avevo 26 anni.