Gli storici Docks Dora di Torino (Via Valprato 68) tornano protagonisti di grandi Expo, con l’allestimento “Invisible Connection” (Armonie possibili) dell’artista finlandese Katja Juhola.

L'artista Katja Juhola.
L’artista Katja Juhola.

La mostra, caratterizzata da grandi installazioni-opere, con soggetti che si rifanno con grande originalità alle antiche foreste finlandesi, vede l’appassionato contributo della curatrice indipendente, con importanti esperienze internazionali, Enrica Benedetto.

La curatrice di "Invisible Connection", Enrica Benedetto.
La curatrice di “Invisible Connection”, Enrica Benedetto.

Significativamente, la curatrice mette in risalto come le complesse opere possano rappresentare una sorta di “portale” verso una dimensione nascosta.
Un modo per esaltare il loro carattere simbolico ed evocativo che va molto oltre la semplice facciata naturalistica, trascendendo la pittura paesaggistica e tradizionale, per inserirsi in tematiche critiche legate al Postumanesimo.

Questo grazie anche alle diverse tecniche a cui la poliedrica artista Katja Juhola ricorre: pittura ad olio o acrilica, fotografia su tessuti, con importanti interventi reattivi alla luce UV che intendono esprimere tutta la complessità di un vibrante microcosmo energetico alla base della foresta e della natura.

L'autore dell'articolo Moreno D'Angelo, con l'artista Katja Juhola.
L’autore dell’articolo Moreno D’Angelo, con l’artista Katja Juhola.

 

Attraverso le luminescenze, l’artista intende rendere visibile le trame di quell’invisibile rete micorrizica (intreccio di funghi, spore, radici) che evoca l’energia vibrante della vita interconnessa alla base della natura. Una dimensione in cui la foresta perde il suo valore scenografico e di risorsa, diventando una comunità viva, complessa e indipendente. Un viaggio che esprime criticità verso all’intollerabile invasività toccata dall’uomo sull’ecosistema.

La mostra prevede la proiezione del video “Forest” con la performance dell’artista.

L’Expo sarà visitabile fino al 2 ottobre.