Una grande partecipazione a un grande corteo, nonostante la pioggia.
Così Torino ha manifestato la sua indignazione per la mattanza che sta subendo il popolo palestinese e in supporto a Global Sumund Flotilla, in viaggio verso Gaza.
Tante persone che da tempo non partecipavano a un corteo hanno aderito ad una protesta, che ha coinvolto molti giovanissimi.
Lo sciopero indetto da Usb, insieme ad altre sigle sindacali di base, ha avuto un’alta adesione che partiva dal basso, con tanti lavoratori che hanno rinunciato a un giorno di salario per rispondere al delirio di Gaza in modo civile e spontaneo.

 Diversi istituti scolastici sono rimasti chiusi. Anche  i canoisti hanno percorso il Po in solidarietà al popolo palestinese. Bloccata la Stazione di Porta Nuova fin dal mattino e il traffico in Corso Vittorio e in tangenziale. In via Madama Cristina è stato dato fuoco a dei manifesti con il volto della Meloni e Netanyahu.
Diversi consiglieri comunali (Pd, Avs, 5Stelle, Torino Domani, Demos) hanno ribadito  il loro sostegno alla mobilitazione per la Palestina e si sono collegati a con la Global Sumund Flotilla in viaggio per Gaza.

La mobilitazione ha coinvolto ben 80 città. Da registrare le punte toccate a Genova e Livorno con il blocco dei portuali.

Impressionante l’adesione andata oltre ogni aspettativa (per uno sciopero proclamato da sigle assolutamente minoritarie e spesso nemmeno conosciute da tanti che sono scesi in piazza), con la marea che ha riempito Piazza dei Cinquecento davanti alla Stazione Termini a Roma. Gente indignata dal quotidiano bollettino di morte causato dalle forze israeliane al popolo palestinese. Persone che non ne possono più di chi pensa di costruire resort, dove ora domina morte, distruzione e disperazione.

Purtroppo a conquistarsi le prime pagine sui media sono state le immagini degli scontri e del vandalismo alla Stazione Centrale di Milano. Un’operazione violenta e organizzata che è riuscita ad elevare lo scontro, causando diversi feriti tra le forze dell’ordine, mirata a macchiare e mettere in secondo piano l’incredibile mobilitazione pacifica in tutto il Paese di una massa enorme di lavoratori e studenti.
Una protesta sociale e politica che è stata ignorata dal governo, tutto concentrato ad esaltare la questione-violenza.

I gravi fatti di Milano sono un bell’assist al Governo che si intendeva criticare.

Alle parole della premier Meloni, con richiesta di condanna in merito a agli scontri a Milano,  ha immediatamente replicato la leader del PD, Elly Schlein: “Siamo contro la violenza politica e condanniamo le violenze di Milano, lo abbiamo sempre fatto. Aspettiamo che Meloni condanni i crimini di Netanyahu a Gaza”, aggiungendo: “Non possiamo accettare di vedere che la violenza di qualche centinaio di manifestanti che ha colpito la stazione copra quelle decine di migliaia di manifestanti che pacificamente oggi in tutto il Paese hanno manifestato per Gaza. E lo dico perché, mentre noi la violenza politica la condanniamo sempre, stiamo ancora aspettando che Giorgia Meloni condanni i crimini di Netanyahu a Gaza come in Cisgiordania, anziché fare e dire solo quello che sta bene a Trump e a Netanyahu stesso”.