Chiudere le carceri minorili, altro che riempirle fino a straripare, come accade ora. Chiuderle non deve essere un tabù ma, di fronte a quel che accade, è pura e semplice ragionevolezza.
Fino a pochi mesi fa in Italia erano poco più di 300 i minori reclusi. A oggi, in seguito alle leggi “carcerocentriche” del governo Meloni, sono 555 i minori detenuti in Italia.
Numeri forniti recentemente dal Ministro della Giustizia, Nordio.
Il dato più incredibile da sottolineare è che la metà di questi sono minori stranieri non accompagnati, che sono arrivati in Italia sui barconi, superando rischi e violenze non descrivibili. Hanno attraversato il deserto a piedi o con mezzi di fortuna, sono sopravvissuti ai lager libici, hanno attraversato il Mediterraneo – da soli o avendo visto morire i propri genitori – per essere, infine, detenuti nelle nostre galere.
Fino a pochi mesi fa in Italia erano poco più di 300 i minori reclusi. A oggi, in seguito alle leggi “carcerocentriche” del governo Meloni, sono 555 i minori detenuti in Italia.
Numeri forniti recentemente dal Ministro della Giustizia, Nordio.
Il dato più incredibile da sottolineare è che la metà di questi sono minori stranieri non accompagnati, che sono arrivati in Italia sui barconi, superando rischi e violenze non descrivibili. Hanno attraversato il deserto a piedi o con mezzi di fortuna, sono sopravvissuti ai lager libici, hanno attraversato il Mediterraneo – da soli o avendo visto morire i propri genitori – per essere, infine, detenuti nelle nostre galere.
Non è il carcere il luogo per inserirli nella società, su questo credo siamo tutti d’accordo. E allora l’obiettivo è trovare la forza di guardare in faccia la realtà per costruire alternative, per attivare percorsi personalizzati dedicati a questi poco più di 500 ragazzi e ragazzini. Non parlatemi di costi, che già oggi l’investimento per tenerli in gattabuia è enorme, oltre che dannoso. Servono finanziamenti per strutture di accoglienza e comunità, incrementando le disponibilità di posti. Finanziamenti che sarebbero un concreto investimento sulla sicurezza complessiva del nostro Paese, di tutti noi. L’esatto contrario di un carcere sovraffollato, privo delle professionalità necessarie e con agenti sotto organico.
Quello che pare impossibile far comprendere ai signori di “sbattiamoli in cella e buttiamo la chiave” è che più teniamo ragazzi in queste condizioni inumane, più siamo noi stessi a costruire criminali e criminalità. Persone che usciranno molto peggiori di come sono entrate.
A chi serve tutto questo? Non sarebbe meglio investire sulla loro vita, sul loro futuro, anche per ridurre le recidive, al contempo aumentando legalità e sicurezza?
A chi serve tutto questo? Non sarebbe meglio investire sulla loro vita, sul loro futuro, anche per ridurre le recidive, al contempo aumentando legalità e sicurezza?
In attesa che, finalmente, anche per tutti i detenuti si riesca a conquistare riforme capaci di riportate l’Italia nell’alveo del rispetto dei diritti umani, chiudere le carceri minorili sarebbe un passaggio lungimirante e opportuno.