Saranno in piazza ogni martedì fino alla alla vigilia di Natale, per difendere i loro figli. Con le bandiere arcobaleno e la solidarietà di un’intera città: Padova.
Trentatré coppie di madri e 37 bambini, dagli 8 anni ai 40 giorni, per i quali il tribunale dovrà decidere se renderli legalmente orfani di una madre. O lasciare che vengano cresciuti dalle due donne che insieme li hanno desiderati.
Trentatré coppie di madri e 37 bambini, dagli 8 anni ai 40 giorni, per i quali il tribunale dovrà decidere se renderli legalmente orfani di una madre. O lasciare che vengano cresciuti dalle due donne che insieme li hanno desiderati.
A Padova è iniziatp il maxiprocesso civile contro le coppie lesbiche i cui figli sono stati riconosciuti alla nascita dal 2017 a oggi dal sindaco Sergio Giordani.
Nel giugno scorso, in seguito ad una circolare del ministro degli Interni Matteo Piantedosi, la Procura ha impugnato tutti i certificati di bambini nati in famiglie omogenitoriali.
“La Procura non si è limitata, come a Milano, ad impugnare le ultime registrazioni, ma è andata indietro nel tempo, fino al 2017, decidendo di annullare i certificati anche di bimbi che oggi hanno 7 anni”, spiega l’avvocato Michele Giarratano, che difende 15 delle 33 coppie.
“La Giustizia è chiamata a decidere se da domani a questi figli va cancellata per decreto una delle due mamme, quella che non li ha partoriti. La Giustizia, però, è del preminente interesse del minore che si dovrebbe occupare e mi chiedo se togliere una madre ad un bambino, senza tenere conto dei legami e degli affetti, quindi renderlo di fatto orfano di una delle due genitrici, sia un’azione davvero nel suo interesse. Sarà una battaglia lunga”.
Se davvero il tribunale rettificherà gli atti di nascita, le mamme non biologiche perderanno qualunque diritto, ma anche qualunque dovere nei confronti dei loro figli. Diventeranno, semplicemente, delle “genitrici fantasma”.(La Repubblica)
Nel giugno scorso, in seguito ad una circolare del ministro degli Interni Matteo Piantedosi, la Procura ha impugnato tutti i certificati di bambini nati in famiglie omogenitoriali.
“La Procura non si è limitata, come a Milano, ad impugnare le ultime registrazioni, ma è andata indietro nel tempo, fino al 2017, decidendo di annullare i certificati anche di bimbi che oggi hanno 7 anni”, spiega l’avvocato Michele Giarratano, che difende 15 delle 33 coppie.
“La Giustizia è chiamata a decidere se da domani a questi figli va cancellata per decreto una delle due mamme, quella che non li ha partoriti. La Giustizia, però, è del preminente interesse del minore che si dovrebbe occupare e mi chiedo se togliere una madre ad un bambino, senza tenere conto dei legami e degli affetti, quindi renderlo di fatto orfano di una delle due genitrici, sia un’azione davvero nel suo interesse. Sarà una battaglia lunga”.
Se davvero il tribunale rettificherà gli atti di nascita, le mamme non biologiche perderanno qualunque diritto, ma anche qualunque dovere nei confronti dei loro figli. Diventeranno, semplicemente, delle “genitrici fantasma”.(La Repubblica)