di Igor Boni
Presidente Radicali Italiani
“L’accordo Italia-Albania sui migranti ha tutta l’aria di essere un maldestro tentativo di far sparire un po’ di polvere sotto il tappeto. Peccato che i migranti non siano polvere, ma persone con diritti come ciascuno di noi. Peccato che le ridicole promesse di questa destra italiana sullo stop agli sbarchi si sia infranta contro la realtà.
Qualcuno potrebbe dire “Facile dirlo ora dopo il record di sbarchi del 2023”.
Noi lo dicevamo da prima, da molto prima.
Lo dicevamo e proponevamo di cancellare l’infame “Legge Bossi-Fini” con la proposta di legge popolare “Ero Straniero“. Puntando su accoglienza, lavoro, inclusione, legalità, gestione.
Niente da fare.
Il Parlamento non ha nemmeno discusso la proposta, gran parte della politica italiana ha preferito continuare a illudere gli elettori, che – va detto – si sono fatti di nuovo prendere per il naso.
Viviamo da anni – e lo vivremo per molti anni – una vicenda epocale. Siamo di fronte a un cambiamento che deve essere governato e che mostrerà a breve, in modo ancor più intenso, i suoi effetti.
I cambiamenti climatici, l’aspirazione a una vita migliore (la stessa che ha spinto milioni di Italiani a cercare fortuna altrove), le guerre e la povertà, spingono decine di milioni di persone – come siamo stati noi – a migrare. Solo una piccola parte arriva in Europa, e l’Europa – l’Italia, in particolare – ha bisogno come il pane di forza lavoro, di nuovi imprenditori, di persone che diano nuova linfa ad una società vecchia, ad una economia in decadimento.
Nulla di facile, certo. Ma occorre governare e indirizzare un fenomeno che ci sarà anche se annunciamo di affondare le barche o se, come fa il Decreto-Piantedosi, imponiamo regole contrarie a qualsiasi umanità o razionalità. O se chiediamo a chi ha subito le peggiori violenze del mondo di pagare 5.000 euro per uscire dalla vergogna illegale dei CPR.
Il primo ministro albanese Edi Rama ha fatto un errore ad accettare questa proposta, ma l’errore più grande lo ha fatto per l’ennesima volta il nostro governo, che – invece di guardare in faccia la storia – prova di nuovo a nascondere alla vista sofferenze e responsabilità, mostrando appieno l’ipocrisia e il bieco opportunismo da cui è guidato”.