Come ogni anno con l’avvicinarsi del Natale i media si accorgono dell’esistenza dei senzatetto che in Italia sono quasi 100mila, quasi il doppio di dieci anni fa. Una realtà che nel 2022 ha registrato le morti di 393 invisibili, scomparsi nel silenzio generale non solo per il freddo. Un morto al giorno. Si pensi a quei poveracci incendiati nei loro giacigli da ragazzini annoiati o i tanti che non reggono a patologie e sofferenze. Non a caso la maggior parte dei decessi non avviene in inverno ma è costante nelle varie stagioni.
L’attività di molti Comuni per l’emergenza freddo, e i tanti volontari quotidianamente attivi, ha ridimensionato, ma solo in parte, l’impatto del freddo per chi dorme su un marciapiede.
I dati ufficiali (Istat), parlano di 96.167 senza fissa dimora (65.407 maschi e 30.790 femmine). Un terzo ha meno di 35 anni ed il 38% è straniero. Tra questi circa la metà è di origine africana, 22% europea e il 17% asiatica. L’età media in Italia dei senzatetto è di 41,6 anni. Un dato che sale a 45,5 per gli italiani, mentre per gli stranieri è di 35,2 anni. In ogni caso emerge un costante e preoccupante aumento della presenza di giovani.
Colpisce inoltre il grande numero di donne senza fissa dimora, con un’elevata percentuale a Napoli. Città dove invece si contano meno stranieri tra chi dorme per strada rispetto ad altri centri urbani.
In ogni caso gran parte dei senzatetto si concentra nelle grandi metropoli. A Roma se ne contano 22mila (quasi un quinto del totale nazionale), a Milano 8.541, 6.601 a Napoli e 4.444 a Torino.
In Europa il numero complessivo dei senzatetto tocca quota 700mila.
In realtà il fenomeno è in costante e silenzioso aumento e agli “storici” si aggiunge un numero incalcolabile di irregolari, senzatetto vaganti per un giorno o per molto di più. Non a caso si è passati dai 50mila, ufficialmente rilevati una decina di anni fa a quasi il doppio di oggi. Dati ufficiali che fanno fatica a fotografare un’area di marginalità sociale e solitudine alquanto mobile e irregolare.
Più soli che poveri
E’ importante evidenziare come molti che decidono di vivere per strada non siano poveri che hanno perso casa e lavoro, ma spesso si tratta di persone deluse, stanche dei loro disagi familiari, lavorativi ed esistenziali che si allontanano da tutto, pur non dimenticando certi affetti. Vi è anche una parte “flessibile” che lavoricchia, visita amici per poi tornare a dormire in strada. Insomma vi sono senzatetto che saltuariamente lavorano, non hanno una casa ma possono trovare momenti di ospitalità.
A differenza di quello che si pensa in molti senza fissa dimora permane forte il senso di dignità che non fa chiedere l’elemosina e fa evitare il rifugio nell’ormai iconico Tavernello. I volontari delle tante associazioni che portano conforto e soprattutto umanità a queste persone, che chiamano per nome, lanciano l’allarme per il bisogno di coperte, indumenti e anche trolley, denunciando il drammatico aumento delle persone bisognose. Dietro l’impegno dei volontari vi è il contributo di circoli, associazioni o semplici ristoratori che forniscono e preparano il cibo, donano pizze e dolciumi. Vi è poi il forte impegno di chi gestisce le mense dei poveri, un servizio quanto mai importante, come quello fornito dai Frati Minori di Torino in via Sant’Antonio di Padova 7, che seguono con concretezza , grazie alla tenacia di Padre Davide, anche tanti giovani in difficoltà. Naturalmente sono presenti sul territorio anche diverse altre mense e centri accoglienza per chi è in difficoltà. Vi sono anche realtà Onlus solidali che destinano i loro introiti nell’acquisto di beni alimentari di qualità per le mense dei poveri.
Non solo cibo
I volontari sanno bene come, oltre al discorso cibo, sia necessario aiutare queste persone nella loro quotidianità per l’accesso a cure mediche, spostamenti, opportunità lavorative, dissidi, disagi psicologici o solo per un consiglio o per comunicare. Dopo tutto chi segue con continuità il mondo dei senzatetto con diversi “storici” si può diventare una sorta di referente con cui confidarsi, scherzare e confrontarsi.
Il ruolo del volontariato nell’aiuto al mondo dei senzatetto è quanto mai importante, per questo sono necessarie forme di collaborazione, che vadano oltre le varie sigle e strutture, per rendere più efficiente il servizio reso. Non a caso alcuni responsabili del volontariato auspicano un maggior coordinamento tra le varie associazioni impegnate sul territorio per rendere più efficiente il servizio, mentre per fronteggiare le emergenze , come nel caso di giovani e giovanissimi che rimangono per strada, viene sollecitato un potenziamento della “Boa”, ovvero quel servizio comunale notturno itinerante attivato dal Comune di Torino, che diventa quanto mai importante per dare risposte a chi viene trovato dai volontari perso in strada.