Primo romanzo di Gabriele Barberis Vignola: e che romanzo d’esordio!
“Segnali in codice” (edito da SEM) sembra davvero un lungo racconto di cronaca degli intrighi d’Italia, che l’autore – biellese di nascita, torinese d’adozione, milanese per lavoro – conosce bene, occupandosi da trent’anni, giorno dopo giorno, della politica italiana.
Il protagonista è Luca Boursier, un cronista con il fiuto del reporter investigativo di razza. A tal punto da entrare misteriosamente in possesso di un documento sconvolgente che potrebbe riscrivere gli ultimi decenni della storia d’Italia e compromettere i vertici della Repubblica. Ma gli apparati occulti dello Stato scendono in campo per custodire un segreto da proteggere a qualsiasi costo.
E questa è la realtà, il presente: o, per meglio dire, il fanta-presente del romanzo, peraltro credibilissimo e assolutamente verosimile.
Ma allora cosa c’entrano Alessandro Maccari e Cesare Fontanelli, due ragazzi dell’alta borghesia romana, che hanno scelto la militanza nella lotta armata? Accadeva negli anni 70…
“Segnali in codice” è un romanzo che viene dal passato, attraversa il presente, s’invola verso il futuro…e lascia a bocca aperta il lettore!
Ben vengano, poi, altri romanzi di Gabriele Barberis Vignola, mi raccomando.

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