Articolo
di Moreno D’Angelo
Quante volte ci hanno sfiorato nel traffico facendoci “rasette” incredibili! Sono i mezzi dell’autosoccorso che sfrecciano nella città per raggiungere per primi il luogo dove si registra un incidente automobilistico.
Un recente episodio ha causato un ferito gravissimo e quattro ragazzi salvi per miracolo. Erano in coda al casello di Savona quando un mezzo dell’autosoccorso li ha travolti, facendo addirittura cappottare l’auto, dando via a un tamponamento a catena che ha bloccato lìAutostrada A6.
Nell’incidente, una ragazza si è salvata solo per aver avuto l’accortezza di avere la cintura di sicurezza pur seduta nei sedili posteriori. Ma gli incidenti, e quelli evitati per un soffio, con i mezzi degli autosoccorso non si fermano: l’ultimo episodio torinese, di cui si è avuto nota, ha visto un automezzo dell’autosoccorso scontrarsi con un’auto in Corso Grosseto.
Non è bello accusare una categoria, ma sono troppi gli episodi che vedono gli autisti dei carrattrezzi sempre impegnati, e di fatto costretti, in una “gara” continua e rischiosa per loro stessi e per il prossimo. Una gara per raggiungere velocemente, anticipando la concorrenza, i luoghi in cui si verifica un incidente stradale. Sovente arrivano prima delle autoambulanze, insieme a altri mezzi del soccorso stradale, in cui è il primo che vince.
A volte sorprende per come questi furgoni viaggino velocissimi in autostrada, con motori che sembrano truccati ad hoc per diventare imbattibili nel raggiungimento dell’obiettivo.
Non è una leggenda metropolitana che dietro tanta efficienza vi siano le segnalazioni di solerti pensionati, vedette allarmate nei loro appartamenti con vista incrocio critico.
A volte, il malcapitato che ha subito il sinistro deve anche combattere affinché il suo mezzo non sia automaticamente trasportato nella carrozzeria di riferimento indicata dall’autista del carroattrezzi.
Voci molto maligne di motociclisti arrivano a parlare addirittura di alcuni incroci volutamente cosparsi di sostanze scivolose per facilitate i sinistri. Parliamo di possibili rischi di paralisi e anche di morte, senza assolutamente esagerare.
In un mondo civile, oltre ai diritti degli utenti della strada e alla maggiore sensibilità per la sicurezza stradale, confermata dai limiti di velocità ridottissimi in molti centri urbani, vi è anche il rispetto delle persone sinistrate, che possono diventare oggetto di autentiche pressioni da parte di alcuni di questi professionisti del soccorso rapido. Ricordiamo che se l’Italia è un paese con le polizze assicurative così alte rispetto al resto d’Europa (anche se ora in calo), oltre a inflazione e costi di gestione pesano i diffusi intrallazzi dei furbi, esperti di truffe ai danni delle compagnie d’assicurazione, che hanno proceduto a nuovi ennesimi aumenti anche nel 2023.
Un discorso che passa attraverso vari soggetti compiacenti che puntano a una facile redditività.
Certo vi saranno persone gentili e corrette, ma le logiche di questo servizio spesso impongono agli autisti comportamenti legati al fattore-velocità, in un clima di concorrenza selvaggia.
Una corsa continua, che può avere brutte conseguenze.