Il Pride di Milano ha preso il via con un grande corteo che ha sfilato per le strade della città. La manifestazione è stata aperta da Arcigay e dalle da Famiglie Arcobaleno che hanno preso parte al trenino in testa al corteo. Il percorso ha avuto inizio da Piazza della Repubblica e si è concluso all’Arco della Pace. Durante l’evento, le famiglie omogenitoriali hanno rilanciato la loro battaglia per il riconoscimento dei figli, dopo la sentenza del tribunale di Milano che ha sollevato questioni riguardanti il loro status legale.
Il corteo del Pride di Milano ha visto la partecipazione di oltre 300.000 persone, secondo le stime degli organizzatori. Il Partito Democratico ha partecipato alla parata in prima linea per difendere i diritti delle famiglie arcobaleno, delle persone intersessuali e per contrastare le discriminazioni omobitransfobiche. Hanno sfilato insieme alla segretaria nazionale Elly Schlein (che ha sottolineato il pericolo di una regressione sui diritti delle persone LGBTQ+ non solo in Italia, ma anche in Europa), al capogruppo al Parlamento europeo Brando Benifei e all’onorevole Alessandro Zan. Anche +Europa ha partecipato con un carro insieme a Radicali Italiani, all’Associazione Enzo Tortora e a Certi Diritti. Alleanza Verdi Sinistra, Reti Civiche e il Movimento 5 Stelle erano presenti con una delegazione ampia. Il Movimento 5 Stelle aveva un carro ideato dagli attivisti locali e tra i partecipanti c’erano la senatrice Elena Sironi, il senatore Bruno Marton, la consigliera regionale Paola Pizzighini, il coordinatore cittadino Daniele Pesco e altri esponenti della comunità pentastellata.
Durante la parata, sono stati esposti circa trenta carri, rappresentanti sia aziende che sostengono il Pride che partiti politici. Sul carro del Partito Democratico sono stati distribuiti volantini con la scritta “Se per caso cadesse il governo io mi sposto un po’ più in là“. Un altro carro ha ritratto il premier Giorgia Meloni come una delle protagoniste della serie TV “The Handmaid’s Tale”, con la scritta ‘Prejudice‘ (Pregiudizio). Inoltre, sono state fatte anche alcune ironiche referenze alla grande letteratura, come il carro da Lecco dedicato a Renzo e Lucia, i protagonisti dei “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Le famiglie arcobaleno hanno esposto uno striscione sul proprio carro con la scritta “L’amore non si annulla in tribunale“, a testimonianza della loro lotta per il riconoscimento dei loro legami familiari. La sentenza del tribunale di Milano che ha annullato la trascrizione di un atto di nascita di un figlio avuto da due padri all’estero con la maternità surrogata ha dato ulteriore impulso a questa battaglia.
Arcigay Milano ha sottolineato l’importanza di partecipare al Pride come atto politico e di orgoglio per la comunità LGBTQ+. Alice Redaelli, presidente di Cig Arcigay Milano, ha evidenziato la preoccupazione per la situazione dei bambini che affrontano discriminazioni nella loro vita quotidiana e ha criticato la strumentalizzazione politica della gestazione per altri, sottolineando che l’80% delle coppie che ricorrono alla gestazione per altri sono eterosessuali.
Elly Schlein ha ribadito l’importanza di continuare a lottare per il pieno riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQ+, affermando che “i diritti conquistati non sono mai scontati”. Ha anche sottolineato l’importanza del Pride come momento di celebrazione e di unione per la comunità LGBTQ+.
Nonostante l’assenza del sindaco Giuseppe Sala per motivi personali, l’amministrazione comunale di Milano ha avviato un tavolo di confronto con le famiglie arcobaleno e il mondo LGBTQ+ per affrontare le questioni urgenti, come la trascrizione dei figli delle coppie dello stesso sesso. Durante la manifestazione, i rappresentanti del Partito Democratico, +Europa e il Movimento 5 Stelle hanno sottolineato il loro impegno per i diritti delle famiglie arcobaleno e per contrastare le discriminazioni.
Il percorso del Pride di Milano ha avuto inizio intorno alle 15:00, con il ritrovo dei partecipanti in Via Vittorio Pisani, di fronte alla stazione Centrale di Milano. Prima dell’inizio del corteo, la strada è stata chiusa per permettere l’allestimento dei carri. Alle 16:00, il corteo è partito da Piazza Repubblica e ha attraversato diverse vie, tra cui Viale Monte Santo, i Bastioni di Porta Nuova, Piazza XXV Aprile, i Bastioni di Porta Volta, Viale Elvezia e l’Arena Civica, per poi concludersi all’Arco della Pace. Proprio all’Arco della Pace è stato allestito un grande palco dove si è svolto l’evento finale, programmato dalle 18:30 fino a mezzanotte.
All’ombra dell’Arco della Pace è stato allestito un grande palco per l’evento finale, che è iniziato alle 18:30 e si è protratto fino a mezzanotte circa. Durante la serata, sono state presentate le associazioni, le rivendicazioni della comunità LGBTQIA+ e i saluti delle istituzioni. Sono stati organizzati anche momenti di approfondimento politico, con la partecipazione di attivisti stranieri che hanno raccontato la situazione dei diritti LGBTQ+ nei loro paesi, sia in Europa che altrove. La serata è stata condotta da un gruppo di presentatori composto da Marta Pizzigallo, Alessio Viola, Elena Di Cioccio, Paolo Camilli e Victoria Cabello. L’intero evento finale è stato trasmesso in streaming sul canale YouTube del Milano Pride, per coinvolgere anche coloro che non potevano partecipare di persona. È stato inoltre garantito il servizio di interpretariato in LIS (Lingua dei Segni Italiana).
Durante l’evento finale, ci sono stati momenti di intrattenimento e musica fino a mezzanotte, con la partecipazione di artisti che si sono esibiti gratuitamente. Tra i cantanti presenti sul palco ci sono stati Baby K, Orietta Berti, Malika Ayane, i Coma_Cose, Ariete, Angelina Mango, Kaze, Antonino, i Santi Francesi, BigBoy, Ginevra, Italy Bares, Ethan, Kaput, MyDrama, Yosef, Evra, Blue Phelix, Osvaldo Supino, Matteo Romano, Luigi Strangis, Protopapa con Drama. Tra gli ospiti erano previsti anche Daniele Gattano, Debora Villa, Valentina Petrillo, Stefania Rocca, Francesca Cavallo e Simone Alliva. È stata organizzata una performance speciale curata da Angelo Cruciani, ispirata al dialogo e alla rigenerazione del rispetto.
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